La cessione dell’Inter non è così semplice. Perché domenica sera il potenziale candidato all’acquisto, ovvero il fondo Bc Partners, come riferito dall’agenzia Ansa, non ha trovato l’accordo con Suning (69%) per la presa del controllo del club nerazzurro. La trattativa, secondo quanto si apprende, si è interrotta perché il colosso cinese ha rifiutato la valutazionecomplessiva vicina ai 900 milioni fatta dal fondo di private equity che è intenzionato a depositare la propria offerta vincolante.
Adesso è plausibile che Goldman Sachs, la banca d’affari che sta assistendo Suning, batta altre piste a partire dal fondo svedese Eqt, presente in Italia con le controllate Facile.it (comparazioni online) e Lima (ortopedia) e interessata a Jakala (marketing digitale) ed Eolo (fibra ottica) a investitori finanziari attivi però nel business dei crediti distressed come Pillarstone o Fortress.
Questo perché l’Inter a fronte di ricavi per 372,4 milioni e una perdita di 102,4 milioni ha una posizione finanziaria netta negativa vicina ai 400 milioni: i bond in circolazione sul mercato ammontano a 380 milioni. E se Suning ha dato ampie garanzie alla Covisoc per la continuità aziendale almeno per tutto il 2021 del club che sta lottando per lo scudetto, va detto che lo stesso big asiatico dell’elettronica deve far fronte non solo allo stop agli investimenti esteri imposti dal governo cinese, ma anche ai 520 milioni di euro di bond dei cinque bond unsecured in scadenza quest’anno.
Per questo intende monetizzare l’investimento nell’Inter, costato finora quasi 600 milioni. In questo quadro, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti finanziari milanesi, proprio nella serata di domenica un facoltoso imprenditore del Nord Italia avrebbe iniziato a studiare il dossier cercando un asse con Interspac, il veicolo presieduto da Carlo Cottarelli. (riproduzione riservata)