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Intesa SP si rafforza in Asia-Pacifico con la nuova filiale di Sydney

La divisione IMI Corporate & Investment Banking espande la propria rete internazionale. La filiale si affiancherà a quelle di Shanghai, Singapore, Tokyo e risponderà all'hub di Hong Kong e sarà guidata da Hong Kong da Alessandro Vitale. L'Autralia registra un attivo record nella bilancia commerciale con l'Italia e sta registrando grandi commesse per le imprese italiane


30/12/2020 20:58

di Antonella Ladisi - Class Editori

settimanale
Alessandro Vitale, responsabile Area Pacifico di Imi Investment Bank

Dopo aver ricevuto nei giorni scorsi l'ok dalle autorità locali, Intesa Sanpaolo ha completato l’iter per trasformare l'ufficio di rappresentanza di Sydney in filiale operativa a partire dal primo trimestre del prossimo anno.

La mossa consente alla divisione IMI Corporate & Investment Banking di rafforzare così la propria rete internazionale, che si compone di quattro filiali hub, 11 filiali operative, nove uffici di rappresentanza e quattro banche corporate, andando a coprire 25 Paesi nel mondo.

La filiale australiana si affiancherà a quelle di Shanghai, Singapore, Tokyo e risponderà all'hub di Hong Kong, guidato da Alessandro Vitale, che coordina le attività nell'intera regione Asia-Pacifico e al quale fanno riferimento anche gli uffici di rappresentanza di Pechino, Ho Chi Minh City, Giacarta, Mumbai e Seul.

«La nuova filiale ci permetterà di affiancare ancor meglio le imprese italiane nel loro percorso di internazionalizzazione, nonché di intensificare il nostro sostegno ai principali operatori locali e internazionali presenti nel mercato australiano, alla luce degli importanti progetti di potenziamento delle infrastrutture e delle opportunità di sviluppo nell'ambito dei principali settori industriali», ha spiegato Mauro Micillo, responsabile divisione IMI Corporate & Investment Banking.

Inoltre l'Australia risulta essere uno dei mercati internazionali più interessanti per l'Italia, che sta traendo beneficio dai solidi dati dell'interscambio. Nel 2019 l'Italia ha esportato in Australia per poco più di 4 miliardi di euro, con un attivo record, fra i più alti nel mondo, della bilancia commerciale per oltre 3,5 miliardi di euro. Quest'anno le esportazioni nei primi 9 mesi sono leggermente calate, in compenso grandi gruppi italiani si stanno affermando come fornitori di grandi impianti e infrastrutture energetiche. Tra questi Snam, che ha vinto nei giorni scorsi un contratto da 1,2 miliardi di dollari per la realizzazione di un impianto chimico, e WeBuild, ex Salini Impregilo, che sta realizzando strade e centrali idroelettriche, con appalti miliardari.

L'Australia ha registrato un pil nominale di 1,4 trilioni di dollari americani e si posiziona come la 14esima economia mondiale, rappresentando l'1,7% del pil globale, e la quinta economia nella regione asiatica, dopo Cina, Giappone, India e Corea del Sud. 

La gestione efficace della crisi sanitaria determinata dal Covid-19 e l'adozione di un adeguato pacchetto di stimoli all'economia stanno consentendo al Paese dell'Oceania di tornare più velocemente alla normalità anche in termini economici. (riproduzione riservata)


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