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Invesco, è promettente l'investimento sulla Via della Seta

Luca Tobagi, direttore investimenti di Invesco Italia, non ha dubbi nel rilanciare, anche per il 2020, l’antica via percorsa da Marco Polo quasi mille anni fa. La frenata cinese, secondo il manager di Invesco, «ha a che fare con la migrazione del modello economico che cerca di basarsi sui consumi invece che sugli investimenti.


23/12/2019 14:53

di Andrea Cabrini - Class Editori

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Luca Tobagi, responsabile di Invesco Italia

«Guardiamo con interesse ai comparti ciclici, alle obbligazioni corporate, anche High Yield, e agli emergenti. E fra questi un posto di rilievo spetta alla Cina». Luca Tobagi, direttore investimenti di Invesco Italia, non ha dubbi nel rilanciare, anche per il 2020, l’antica via percorsa da Marco Polo quasi mille anni fa.

«La nuova Via della Seta è un’opportunità interessante per gli investimenti», ha chiarito, «e crediamo che anche il mercato cinese possa essere interessante di per sé»i. Il rallentamento in corso, certificato dai dati economici di Pechino, non preoccupa Tobagi: «Siamo sicuri che il regolatore saprà intervenire su questo tema.

D’altronde la frenata cinese, secondo il manager di Invesco, «ha a che fare con la migrazione del modello economico che cerca di basarsi sui consumi invece che sugli investimenti. Ma la chiave legata agli investimenti non è terminata, e anzi vive proprio nell’espansione all’estero del Paese, che costruisce nuove vie di comunicazione.

Ecco perché investire nei settori legati alla Belt and Road appare conveniente. E poi restano ben impostanti - per il responsabile Invesco Italia - anche i settori che hanno corso finora in termini di azionario, dal tech al finanziario che - soprattutto sulla sponda opposta dell’Atlantico - promette di subire gli effetti positivi di un prolungamento del momento espansivo.

«Diciamo che con qualche attenzione su alcuni settori come l’auto, il bancario, alcuni beni di consumo, i comparti ciclici hanno valutazioni più attraenti, e in quest’ottica vanno tenuti in considerazione dice Tobagi. La visione della casa d’investimento resta di moderata espansione, sia per gli Stati Uniti che per l’Europa.

E l’azionario risulta quindi la migliore asset class. «Visto il posizionamento non particolarmente te affollato, è qui che cercherei le occasioni», dice Tobagi, «approfittando della volatilità che caratterizzerà in parte il prossimo anno. E per quanto riguarda l’obbligazionario resta in evidenza il settore corporate: «Preso per intero dall’investment grade all’High Yield. A chi teme ripercussioni dalle tensioni commerciali Tobagi ricorda che «le possibilità di un accordo sono ottime ed è interesse di tutti raggiungerlo. Anche di Trump in chiave elettorale. (riproduzione riservata)


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