Gli investimenti diretti esteri in Cina sono diminuiti ulteriormente a maggio, estendendo la striscia negativa per il 12* mese consecutivo. La repubblica popolare ha attratto 412,51 miliardi di yuan (56,81 miliardi di dollari) di investimenti diretti esteri nel periodo gennaio-maggio, con un calo del 28,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ha puntualizzato il ministero del Commercio. La contrazione è peggiore rispetto a quella del 27,9% registrata nei primi quattro mesi dell'anno.
La metrica è in calo dal giugno del 2023. Il ministero del Commercio cinese ha precisato che il calo più ampio è dovuto principalmente a un'elevata base di confronto, aggiungendo che l'entità effettiva degli investimenti esteri è ancora ad un livello storicamente elevato. «Attualmente le aspettative e la fiducia degli investitori stranieri sono generalmente stabili», ha dichiarato il Ministero commentando i dati.
Nel frattempo il ministero del Commercio disapprova con forza la decisione del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti di annunciare una proposta di legge per limitare gli investimenti statunitensi in Cina. Gli Stati Uniti, si legge su Xinhua, dovrebbero rispettare le leggi dell'economia di mercato e il principio della concorrenza leale e smettere di politicizzare e strumentalizzare le questioni economiche e commerciali, ha puntualizzato il portavoce del Ministero.
La preoccupazione del governo cinese per il trend negativo degli investimenti esteri è evidente nelle dichiarazioni, ripetute negli ultimi mesi, di esponenti dispicco del Consiglio di Stato, l'organo esecutivo del governo, circa l'intenzione di intensificare gli sforzi per promuovere lo sviluppo del settore privato. Ultimo in ordine di tempo a parlare è stato Zheng Bei, vice capo della National Development and Reform Commission, che ha consegnato un report sulla promozione dello sviluppo del settore privato alla decima sessione del Comitato permanente del 14* Congresso nazionale del popolo, riferisce Xinhua.
Secondo Zheng, dal 2012 sono stati raggiunti risultati fruttuosi nella promozione dello sviluppo dell'economia privata. Nel dettaglio i dati mostrano che dal 2012 al 2023 la percentuale di imprese private sul totale delle aziende del Paese è aumentata dal 79,4% al 92,3%, mentre alla fine dello scorso anno sono state registrate 124 milioni di imprese individuali, rispetto ai 40 milioni circa del 2012. Il report afferma che la forza nazionale globale della Cina, i maggiori sforzi sulle riforme e la rivoluzione scientifica e industriale hanno fornito le basi, l'impulso e le opportunità per la crescita del settore privato. Tuttavia, il comparto deve ancora affrontare sfide relative all'accesso al mercato, alla fornitura di servizi e alla gestione aziendale.
Il report ha elencato sei priorità per promuovere ulteriormente lo sviluppo del settore privato. Per ottimizzare l'ambiente per lo sviluppo dell'economia privata, il report sottolinea la necessità di rivedere rapidamente le regole dettagliate per la revisione della concorrenza leale e di accelerare la creazione di un sistema di riparazione del credito unificato, standardizzato, coordinato e scientificamente efficiente.
Per aumentare il sostegno al credito per le imprese private, dal report emerge che è necessario fornire supporto alle imprese private qualificate nelle loro offerte pubbliche iniziali e nei loro rifinanziamenti, nonché un maggiore sostegno alle startup e all'imprenditoria in fase di avviamento. Lo studio sottolinea inoltre la necessità di accelerare la promulgazione della legge sulla promozione dello sviluppo dell'economia privata e invita poi a migliorare il coordinamento delle politiche, a facilitare lo sviluppo delle capacità delle imprese private e a coltivare un ambiente sociale favorevole allo sviluppo dell'economia privata. Zheng ha assicurato che la Commissione introdurrà misure più pratiche e attuerà con vigore le politiche per promuovere uno sviluppo di alta qualità dell'economia privata. (riproduzione riservata)