MENU
Azienda Finanza

Nuove regole per la quotazione all'estero delle società cinesi

Dal 31 marzo prossimo dovranno informare preventivamente l'autorità di regolamentazione sull'intenzione di vendere azioni al di fuori del mercato della Cina continentale e sarà aumentata la supervisione dei libri contabili


17/02/2023 18:59

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Yi Huiman, presidente della Csrc

La China Securities Regulatory Commission, l'autorità cinese di vigilanza sui titoli, presieduta da Yi Huiman, ha emesso le tanto attese linee guida per le quotazioni delle società cinesi sui mercati internazionali.

La mossa segue i ripetuti appelli dei vertici del Paese a normalizzare l'ambiente politico, nel quadro di un tentativo di riportare l'attenzione sulla crescita economica dopo che una rigida politica anti-Covid e un giro di vite sul settore tecnologico e finanziario hanno scosso la fiducia degli investitori.

Le nuove regole entreranno in vigore il 31 marzo e impongono a tutte le società con sede nella Cina continentale intenzionate a vendere azioni al di fuori del mercato nazionale di informare preventivamente l'autorità di regolamentazione.

La Commissione ha inoltre deciso di aumentare la supervisione dei libri contabili, riducendo la possibilità che si ripetano casi di frode come lo scandalo della catena di caffetterie Luckin Coffee, venuto alla luce nell'aprile 2020. «La visione e l'obiettivo di condividere i dividendi dello sviluppo economico cinese con gli investitori globali rimangono invariati», ha dichiarato il regolatore.

Nel settore tecnologico, a preoccupare i regolatori era stabilire se società che gestiscono enormi quantità di dati appartenenti ai consumatori cinesi dovessero essere autorizzate a vendere azioni all'estero. Questo interrogativo ha scatenato controlli a raffica, che hanno fatto crollare il mercato delle Ipo delle società cinesi, un tempo molto vivace.

Il giro di vite si era sommato a un inasprimento da parte della Securities and Exchange Commission e aveva fatto sì che dall'estate del 2021 non si sia più svolta alcuna Ipo cinese di rilievo. La maggior parte delle società che avevano intenzione di vendere azioni a New York hanno ritirato le loro richieste o si sono rivolte a Hong Kong.

Per limitare le fughe di dati, a gennaio dello scorso anno sono state introdotte norme che impongono controlli in tema di cybersicurezza alle aziende che detengono i dati di oltre un milione di utenti cinesi prima che queste cerchino di avviare una Ipo all'estero.

Ora, le linee guida finali della CSRC sembrano anche aver semplificato alcuni requisiti procedurali relativi alle modalità di registrazione delle vendite di azioni. Le società cinesi vengono incoraggiate a emettere azioni denominate in yuan nei mercati esteri, nel tentativo di ampliare la circolazione internazionale dello yuan. (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi