Crescono le attività di Eurizon in Cina. Tocca i 6 miliardi di euro la raccolta di Penghua Fund Management con una crescita delle masse dell'8% da inizio anno. Il patrimonio gestito dalla società di Shenzhen arriva così a 89 miliardi di euro, portando il patrimonio complessivo gestito dala società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo al di sopra dei 400 miliardi.
Penghua è uno dei principali operatori cinesi nell’industria dell’asset management, attiva nella gestione di patrimoni di terzi, attraverso fondi per la clientela retail, fondi pensione statali (Social Security Fund), caratterizzati da Qualified Domestic Institutional Investor (QDII) e gestioni patrimoniali.
Lo scorso febbraio, perlatro, con la presentazione dei conti 2019 Eurizon non aveva nascosto di continua a guardare a eventuali opportunità di M&A e di valutare l'eventuale ampliamento dl presidio nell'area asiatica "in un territorio per noi molto importante".
La ricchezza privata del Paese, la seconda economia al mondo dopo gli Usa, era di 190.000 miliardi di yuan nel 2018 ed era data in aumento 200.000 miliardi entro la fine dello scorso anno. Tradotto in euro, sono 25.600 miliardi, di cui il 50%, ovvero 12.800 miliardi di euro, parcheggiati in conti correnti e fondi di liquidità. Gli Hight Net Worth Individuals del Paese, che detengono oltre 10 milioni di yuan a testa, sono circa 2,2 milioni.
Nel complesso è stato un primo trimestre in tenuta per Eurizon che ha visto le masse attestarsi a fine marzo a 312 miliardi di euro, in leggera crescita (+1%) rispetto a un anno fa. Da inizio 2020, a causa dell'effetto combinato di mercati e raccolta, si registra un calo del 7%.
La società segnala tuttavia che, in un contesto generalizzato di forte volatilità e calo dei mercati azionari, i portafogli di Eurizon sono stati in grado di contenere le perdite implementando scelte gestionali che hanno permesso di affrontare la fase iniziale della crisi con una ridotta esposizione verso le asset class di rischio.
Sul fronte dei dati economici del trimestre l'utile netto consolidato è stato di 100,2 milioni di euro, il margine da commissioni di 174,5 milioni di euro e il cost/income ratio è risultato inferiore al 20%. La raccolta netta del periodo risente della situazione di emergenza eccezionale e dei conseguenti riscatti registrati da tutto il sistema, soprattutto nel mese di marzo, e risulta negativa per 3,8 miliardi di euro, seppure Eurizon mantenga una quota di mercato stabile. (riproduzione riservata)