Le imprese piemontesi guardano alla Cina con Intesa SanPaolo e Confindustria. 'Fare business in Cina rappresenta per le nostre imprese un'opportunità straordinaria”, ha spiegato Huang Yu, General Manager filiale Shanghai Intesa SanPaolo, in occasione della seconda edizione di Smart International Tour, progetto che prevede un ciclo di webinar rivolti alle imprese clienti della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo - guidata da Stefano Barrese - per sostenerle nella crescita internazionale.
“Il bacino di utenza per l'importexport è enorme, i nostri prodotti godono di un'ottima reputazione e il 'made in Italy' è da sempre considerato sinonimo di qualità da parte dei consumatori cinesi. La presenza di una filiale Intesa Sanpaolo a Shanghai è cruciale per massimizzare le connessioni tra Italia e Cina e rendere accessibile un mercato dalle potenzialità sconfinate”, ha aggiunto Huang “la conoscenza approfondita della cultura cinese e delle peculiari regole di accesso al mercato ci consente di mettere a disposizione degli imprenditori tutti i servizi utili e un patrimonio informativo completo per supportarli nello sviluppo del business in Cina'.
Seppure in uno scenario internazionale ancora complicato da elevate incertezze e instabilità, la Repubblica popolare ha ripreso a correre: nel primo trimestre dell'anno ha messo a segno un rimbalzo positivo del pil del 18,3% rispetto ai primi tre mesi del 2020, la crescita più elevata mai registrata nel Paese in 30 anni. Nel 2020 è stata l'unica grande economia a evitare la contrazione, registrando un incremento del pil del 2,3%, e nel 2021 è vista in crescita dell'8,4%, secondo le ultime proiezioni del Fondo Monetario Internazionale.
Nel 2020 le esportazioni italiane verso la Cina sono state pari a 12,9 miliardi di euro e hanno dimostrato una maggiore resilienza rispetto alle esportazioni complessive (-0,6% vs. -9,7%), con livelli raddoppiati rispetto al 2008 (6,4 miliardi di euro).
Il Piemonte è la terza regione italiana per export verso la Cina (1,46 miliardi di euro, preceduto da Lombardia ed Emilia-Romagna e seguito da Toscana e Veneto), con un peso sull'export totale regionale del 3,6% (particolarmente elevato se consideriamo che solo per Liguria e Lombardia la Cina ha un peso maggiore sul totale dell'export regionale).
Il saldo commerciale degli scambi tra Piemonte e Cina è storicamente negativo (nel 2020 per 830 milioni di euro): le importazioni riguardano principalmente Meccanica, Elettronica, Metallurgia, Elettrotecnica, Tessile/ Abbigliamento, Prodotti in metallo, Chimica e Automotive. Il punto di massimo e' stato raggiunto nel 2019 (2,48 miliardi di euro), mentre nel 2020 si è registrato un calo del 7,8% rispetto all'anno precedente. Le esportazioni interessano gli stessi settori: Meccanica, Automotive, Chimica e Tessile/Abbigliamento si collocano ai primi posti per valore dell'export. Automotive, Articoli in pelle, Bevande, Abbigliamento e Life Science si sono rafforzati molto nell'ultimo decennio. L'export piemontese verso la Cina ha toccato il massimo nel 2017 (2,3 miliardi di euro); dopo il calo del biennio 2018-2019, nel 2020 si è registrato un lieve aumento (+0,4%), grazie ad alcuni settori, come Chimica, Abbigliamento e Metallurgia che sono riusciti a incrementare le esportazioni rispetto al 2019 di oltre il 50%, mostrando un'ottima resilienza nonostante la congiuntura.
'Riteniamo fondamentale profondere il massimo sforzo per favorire l'internazionalizzazione delle nostre imprese: esportare i nostri prodotti e competere su mercati esteri e' una opportunità oggi particolarmente interessante perché le economie di alcuni paesi, della Cina in primo luogo, hanno sofferto meno la pandemia mondiale e oggi evidenziano un tasso crescita impressionante: entrare o consolidare la propria presenza in questi mercati può rappresentare per le imprese italiane e piemontesi un fattore chiave per affrontare questo momento storico di grande incertezza”, aggiunge Alessandro Battaglia, Presidente della Commissione Internazionalizzazione e Attrazione Investimenti di Confindustria Piemonte, “ È forte la domanda cinese di prodotti realizzati nei settori della meccanica, della chimica e dell'elettronica e proprio in questi settori vi sono numerose eccellenze dell'industria piemontese che, siamo sicuri, sapranno cogliere questa opportunità”.
Intesa ribadisce quindi i propri sistemi di sostegno, presentando gli strumenti a disposizione. La presenza del gruppo nell'area dei Paesi dell'Asia del Pacifica è data da 7 filiali e 11 uffici di rappresentanza. Dall'hub di Hong Kong si sviluppano le strategie di crescita della Banca in questo vasto territorio. La filiale di Shanghai, in particolare, è operativa dal 1997 con licenza piena per operare sul territorio della Repubblica Popolare Cinese, senza limitazione geografica In Cina, Ca’ de Sass lo sviluppo del business e dei piani di crescita dei clienti corporate italiani/europei, con un Italian Desk attrezzato con professionisti multilingue; lo sviluppo del business tanto sul mercato cinese che su quello italiano/europeo delle multinazionali, che si avvantaggiano dell'esperienza ventennale nell'assistere aziende italiane e multinazionali in vari settori, per investimenti in Cina e cross-border; e intrattiene relazioni con le istituzioni finanziarie sia locali che estere al fine di consolidare un network strategico.
Per consentire alle imprese italiane di essere più competitive nelle esportazioni, dalla fine del 2019 è operativa Exetra, società di trading commerciale specializzata nell'acquisto e nella vendita di prodotti italiani sui mercati esteri. (riproduzione riservata)