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Azienda Finanza

Ping An spinge per separare la divisione asiatica di Hsbc

Il colosso assicurativo cinese è il maggior azionista della banca, con una quota dell'8,2%. L'istituto lo scorso anno ha prodotto il 65% dei suoi ricavi in Asia.


03/05/2022 11:58

di Pierluigi Mandoi - Class Editori

Hsbc

Il colosso assicurativo cinese, Ping An, maggior azionista di Hsbc con una quota dell'8,2%, spinge per una riforma del business della banca nel senso della separazione tra le attività in Asia e quelle in Occidente. Le azioni quotate a Hong Kong di Hsbc hanno riportato un aumento del 2,06% in una giornata in cui l'indice Hang Seng ha ceduto lo 0,11%. A Londra il titolo ha aperto in rialzo dell'1,80% a 510,5 pence. Ping An vuole che Hsbc venga premiata maggiormente dal mercato per la sua attività in Asia e che il business nel continente sia meno soggetto ai controlli delle autorità regolatrici di Londra. La banca lo scorso anno ha generato 12,6 miliardi di dollari di utile netto, quasi il 65% dei quali da Hong Kong.

Come riporta il Wall Street Journal, se i piani della compagnia assicurativa dovessero andare in porto le possibilità sarebbero due: la quotazione separata della sola divisione asiatica di Hsbc sulla borsa della Città Stato oppure un più radicale spin-off della società. Hsbc è la banca europea con la maggior valutazione di mercato a 125 miliardi di dollari e ha chiuso il 2021 con 3mila miliardi di dollari in asset. Da quando, nel dicembre 2017, Ping An (la società assicurativa cinese quotata con maggior capitalizzazione a circa 122 miliardi di dollari) ha comunicato di avere una partecipazione significativa nell'istituto, le azioni quotate a Hong Kong della banca sono calate di più del 33%.

Non sembra, però, che sia nei piani di Ping An chiedere un voto dei soci sulla ristrutturazione di Hsbc. La società si limiterebbe per il momento a supportare altri investitori in caso siano loro a farlo. Tra il 2015 e il 2016 la banca, che ha quartier generale a Londra dal 1993, aveva studiato l'opportunità di spostare la sede a Hong Kong o in un altro luogo, ma il consiglio di amministrazione aveva deciso di non cambiare strada. Negli ultimi anni l'istituto si è trovato sempre più al centro delle tensioni geopolitiche tra la Cina e l'Occidente durante un periodo in cui il Paese guidato da Xi Jinping ha cercato di stringere la presa sulla Città Stato. Ha scatenato discussioni, ad esempio, la scelta di fornire prove all'autorità giudiziaria statunitense per l'arresto nel 2018 di Meng Wanzhou, chief financial officer di Huawei. E quando, nel marzo 2020, la Bank of England ha imposto alle banche britanniche di smettere di pagare dividendi, la decisione non ha goduto di grande popolarità a Hong Kong. Justin Tang, analista di United First Partners, ha commentato così le voci: "Il fatto che l'Asia produca la maggior parte dei ricavi di Hsbc suggerisce che uno spin-off sia logico, ma bisogna anche tener conto che una porzione significativa di quel fatturato è il risultato dell'abilità della banca di connettere Oriente e Occidente". (riproduzione riservata)


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