I fondi esteri stanno accelerando il processo di investimento nelle azioni cinesi per sfruttare il recente rimbalzo dei cosiddetti titoli A-shares, le azioni a maggiore capitalizzazione e il loro ingresso in Cina in jv con operatori domestici potrebbe costituire il preludio di una nuova ondata di investimenti esteri nel mercato finanziario del Dragone.
Tra i 17 gestori di fondi privati registrati presso l’Amac, l’associazione di gestione patrimoniale cinese, tra cui spiccano i nomi di gestori globali di primo livello, Fidelity, UBS asset management, BlackRock, Bridgewater, Aberdeen, Schroders e Az Investment, 14 hanno lanciato almeno 30 prodotti che riguardano azioni, bond, nonché strategie di quantificazione e diversificazione. E tra questi, almeno 5 prodotti sono stati lanciati nel 2019.
Una delle mosse più recenti ha riguardato il gruppo Azimut, una società italiana indipendente per la gestione patrimoniale, cha ha annunciato che, tramite la propria sussidiaria di Hong Kong, la An Zhong Investment Management Hong Kong Ltd. (Az Investment), ha sottoscritto un accordo per l’espansione sul mercato asiatico con la cinese Youmy Wealth Management.
L’accordo riguarda l’aumento della partecipazione di Azimut in Youmy, finalizzato allo sviluppo di una relazione strategica commerciale tra quest’ultima e Az Investment, che uniranno le proprie forze per aumentare la consulenza ai family office in Cina e per la consulenza patrimoniale a clienti internazionali con ingenti patrimoni.
Dai dati forniti da Azimut e Youmy emerge che il settore dell'asset management e wealth management in Cina è diventato uno dei più importanti del mondo, e alla fine del 2017 contava un totale di fondi in gestione pari a 53,6 trilioni di yuan (8,2 trilioni di dollari), di cui 22,7 trilioni di yuan (3,4 trilioni di dollari) costituiti da fondi privati.