Flussi di investimenti cinesi continuano a fare rotta verso i venture capital della Silicon Valley. Lo scrive il Wall Street Journal aggiungendo che gli investimenti cinesi nei fondi di capitale di rischio statunitensi stanno fluendo, dimostrando che i legami economici tra la Silicon Valley e la Cina rimangono profondi nonostante i rischi politici e per la sicurezza nazionale, secondo investitori, funzionari governativi e un nuovo rapporto.
L'investimento cinese è in procinto di raggiungere circa 880 milioni di dollari quest'anno, il secondo livello più alto in almeno una dozzina di anni, secondo il think tank Foundation for Defense of Democracies. Il rapporto, un nuovo sforzo per quantificare l'opaco flusso di denaro dalla Cina alle società di capitale di rischio statunitensi, mostra che enti, fondi, privati e società del governo cinese hanno investito almeno 4 miliardi di dollari in società di capitale di rischio statunitensi dal 2010; altri 3,5 miliardi di dollari sono finiti nelle casse delle società di private equity statunitensi.
Uno degli esempi più evidenti delle interessenze cinesi nelle società delle Silicon Valley e in particolare dei fondi di venture capital è Sequoia, forse il principale fondo al mondo di venture capital e quello di maggior successo, con alle spalle investimenti della prima ora in Apple e Oracle, e più recentemente in Nvidia (microchip) e Stripe.
Negli anni Sequoia Capital ha generato trilioni di dollari di crescita negli investimenti che ha finanziato, in tutto il mondo, assicurando ritorni miliardari ai suoi limited partner, in gran parte istituzioni americane, fondi pensione e fondazioni pubbliche e private.
Ma Sequoia ha anche ricevuto forti capitali da operatori cinesi, incluse entità legate al governo, come il fondo dell'Accademia cinese delle scienze, fondi tecnologici tra cui il Flourish Libra Venture Capital di Pechino, e grandi asset managers come Gopher Asset Management. Sequoia, tra l'altro, ha sei veicoli finanziari speciali che si dedicano agli investimenti in Cina e recentemente il suo focus sulla Cina è salito allo stesso livello di quello per gli Stati Uniti.
Le attività cinesi sono guidate da Neil Shen, un importante imprenditore cinese, oltre che un investitore di successo nel venture capital, che ha lanciato il business di Sequoia nel 2005. Shen è, tra l'altro, membro del Comitato nazionale della Chinese People’s Political Consultative Conference.
Quando l'amministrazione Trump dette il via alle inchieste sui pericoli potenziali per la sicurezza degli Stati Uniti legati alle tecnologie di TikTok, l'applicazione social molto diffusa in America del gruppo cinese ByteDance, Sequoia avrebbe imbastito una potente azione di lobbying in favore di TikTok, sfruttando anche gli stretti legami di Doug Leone, uno dei managing partner di Sequoia, con gli uomini dell'amministrazione Trump. (riproduzione riservata)