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Sace si allea con Ebury per proteggere le pmi dal rischio cambio

l polo dell'export di Cdp e la società fintech hanno siglato una partnership per permettere agli esportatori italiani di accedere a soluzioni sia per la copertura del rischio di credito sia dal rischio di cambio in oltre 130 valute. La piattaforma messa a punto da Ebury è nata per aiutare le Pmi a crescere sui mercati globali, sia servendole direttamente, che in collaborazione con altre istituzioni finanziarie


19/09/2019 10:25

di Francesca Gerosa - Class Editori

Sace con il fintech contro il rischio cambio
Alessandro Decio

Sace Simest, polo dell'export e dell'internazionalizzazione di Cassa depositi e prestiti, ed Ebury, una delle principali fintech in Europa nella gestione di incassi e pagamenti internazionali e nella copertura del rischio di cambio, hanno siglato un'importante partnership con l'obiettivo di facilitare l'accesso verso alcune soluzioni assicurativo-finanziarie in grado di migliorare la propria competitività internazionale.

Grazie all'accordo, gli esportatori italiani potranno accedere a una gamma di servizi altamente digitalizzati per una protezione a 360 gradi di tutti i rischi collegati all'operatività internazionale. L'offerta integrata permetterà di accedere a soluzioni sia per la copertura del rischio di credito, grazie ai prodotti offerti da Sace Simest, sia dal rischio di cambio in oltre 130 valute, attraverso i servizi offerti da Ebury.

«La partnership siglata con Ebury ci permette di offrire alle Pmi italiane soluzioni innovative, trasparenti e a condizioni competitive per gestire la volatilità delle valute estere, una variabile molto importante per tutte quelle aziende, soprattutto quelle di minori dimensioni, che esportano sui mercati internazionali», ha sottolineato Alessandro Decio, ceo di Sace.

«Stiamo creando una piattaforma digitale, innovativa, facilmente accessibile e aperta, anche a fintech di provato track record come Ebury, che consenta di portare un numero sempre maggiore di imprese italiane a esportare in tutto il mondo, realizzando in pieno il loro potenziale", ha aggiunto Decio, convinto che questo possa essere il primo di ulteriori accordi con Fintech che operano in complementarità alle attività del polo Sace Simest e che possano aumentare supporto e competitività all'export delle Pmi italiane.

Juan Lobato, co-fondatore e ceo di Ebury, ha ricordato che la società è nata per aiutare le Pmi a crescere sui mercati globali, sia servendole direttamente, che in collaborazione con altre istituzioni finanziarie. "Con questa partnership strategica, Sace Simest si pone all'avanguardia tra le export credit agencies nella collaborazione con fintech innovative: siamo onorati di poter lavorare con una realtà così importante per supportare l'internazionalizzazione delle Pmi italiane".

Paolo Giabardo, chief commercial officer di Ebury, ha aggiunto: "Siamo entusiasti della partnership con Sace Simest e di come questa permetterà di aumentare il nostro supporto alle Pmi italiane. Questa partnership è un'ulteriore conferma dell'efficacia del nostro modello di business nel fornire servizi finanziari a Pmi che competono nel mercato globale".

L'offerta congiunta permetterà anche di rendere più efficiente la gestione della liquidità e delle transazioni con l'estero, combinando i servizi di Sace Simest, volti all'ottimizzazione del capitale circolante e del recupero dei crediti esteri, con l'offerta fornita da Ebury che ha l'obiettivo di rendere più efficienti gli incassi internazionali attraverso l'offerta di conti correnti in più di 30 valute e in oltre 20 paesi.

Questa è una delle prime partnership in Europa tra una export credit agency e una società fintech che rappresenta un ulteriore milestone nel percorso di digital transformation messo in atto da Sace Simest. Infine, questa collaborazione permetterà di supportare le Pmi attraverso un aumento della consapevolezza della propria esposizione al rischio di cambio, una consulenza specialistica dedicata e un accesso ai servizi assicurativo-finanziari legati all'export, che fa leva su una customer experience allineata alle best practice internazionali. (riproduzione riservata)


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