Adesso la quotazione a Hong Kong di Ferretti è ufficiale. Oggi parte l'ipo dello storico gruppo degli yacht con l'obiettivo di raccogliere un importo compreso tra 211 e 273 milioni di euro. Al termine della fase di pre-marketing chiusa lo scorso venerdì, come rivelato da MF-Milano Finanza il 16 marzo, è stata fissata una forchetta di prezzo delle azioni che oscillerà tra 21,8 dollari di Hong Kong fino a un massimo di 28,2 dollari di Hong Kong, che ai cambi attuali (al 21 marzo) corrispondono a una forchetta compresa tra 2,53 e 3,27 euro per azione.
Il tutto dovrebbe così portare a una capitalizzazione di mercato minima di 844 milioni di euro fino a un massimo di 1,093 miliardi, per un flottante del 25%. Nella gestione dell'operazione è coinvolto Cicc (China international capital corporation) in qualità di sponsor a Hong Kong, a sua volta anche uno global coordinator insieme con Intesa Sanpaolo e Bnp Paribas. Secondo quanto appreso, l'iter di raccolta dovrebbe avere tempi alquanto celeri tanto da far ipotizzare la chiusura dell'offerta entro fine mese, così da poter debuttare alla borsa di Hong Kong nei primi giorni di aprile.
L'operazione sarà tutta in aumento di capitale e coinvolgerà 83,58 milioni di azioni e i proventi, almeno per un 70%, saranno destinati a espandere il portafoglio del gruppo e a migliorare le attività, con lo sviluppo di nuovi modelli di super yacht di punta. Con l'operazione sarà così garantito l'ingresso di nuovi azionisti che affiancheranno il socio di maggioranza Weichai Holding (che controlla attualmente l'86,06%) e l'azionista di minoranza Piero Ferrari, che controlla l'11,14% tramite F Investments, che però potrebbe anche decidere di limare lievemente la propria quota. Supposizioni che però al momento non trovano conferme reali.
Quel che è certo è il nuovo tentativo del gruppo guidato dal ceo Alberto Galassi, dopo il dietrofront all'ultimo del 2019 con l'annullamento della quotazione a Milano a causa delle valutazioni ritenute eccessivamente basse da Galassi. In quel frangente, advisor e investitori chiedevano che il collocamento avvenisse a un prezzo molto più basso rispetto alla forchetta proposta inizialmente e compresa fra 2,5 e 3,7 euro per azione, corrispondente a un equity value pre-aumento di capitale compreso tra 627 e 928 milioni di euro e che sarebbe corrisposto a una capitalizzazione post aumento di capitale compresa tra 727 milioni e 1,076 miliardi. Invece, per venire incontro alle richieste del mercato, il prezzo di collocamento era stato portato entro una forchetta compresa tra 2 e 2,5 euro per azione. (riproduzione riservata)