Salta la cessione delle quote detenute da IndelB nella sua partecipata cinese. Il fondo cinese Guangdong Tianhu Asset Management ha deciso di non portare a termine l’accordo quadro sottoscritto l’11 aprile 2019 e già a suo tempo prorogato fino al 31 marzo 2020. Il cambio di strategia, spiega una nota della quotata Mta specilizzata nella produzione di impianti di refrigerazione per il settore automotive, della nautica e hospitality è stato dettato dalla situazione economica cinese a causa dello scontro commerciale con gli Stati Uniti nel corso del 2019 e da ultimo dall'emergenza coronavirus che hanno determinato una sensibile riduzione della crescita economica interna.
Il fondo di investimento focalizzato su acquisizioni di società industriali cinesi di medie dimensioni avrebbe dovuto rilevare il 27,3% detenuto dalla quotata sul segmento Mta di Borsa Italiana in Guangdong Indel B.
La quotata Mta manterrà pertanto la sua quota e incasserà l’importo versato a garanzia dell’operazione, pari a 1,1 milioni di euro (pari al 10% dell'operazione) in un conto fiduciario aperto presso un primario istituto di credito cinese.
“Nonostantele incertezze di questi mesi, vediamo il fatto di rimanereinvestiti in Cinac ome un’opportunità per sviluppare il mercato cinese;mercato molto vasto,ma attualmente con un basso tasso di penetrazione essendo i veicoli pesanti, in circolazione e di nuova produzione,con una dotazione di optional decisamente inferiore rispetto all’Europa e al Nord America", ha spiegato Luca Bora, amministratore delegato di Indel B, "i rapporti con il nostro socio di maggioranza cinese nei precedenti 15 anni sonosempre stati ottimi e siamo certi di poter trovare insieme nuove opportunità di sviluppo comuni.
La volontà di cedere la partecipazione in Guangdong IndelB era stata motivata dalla divergenza sulla strategia industriale, sia a livello di indirizzo commerciale che di investimenti, adottata dal socio cinese di maggioranza.
Tale strategia, spiegava una nota prevede ancora una massiccia campagna di advertising, con ingenti costi pubblicitari per promuovere la vendita di frigo portatili destinati al largo consumo, indirizzata ad un acquirente diverso rispetto al target dei prodotti di Indel B che spostava quindi il focus della società su un segmento di mercato che non rientra nel core-business del gruppo romagnolo.