Il gruppo cinese Sasseur, quotato a Singapore, ha deciso di rinunciare ad acquisire il portafoglio di assets del fondo Blackstone relativo al settore Outlets per oltre 800 milioni di Euro. Si tratta degli Outlet Village di Franciacorta, Mantova, Palmanova, Molfetta, Valdichiana, 150 mila metri quadrati, 600 negozi, con 17 milioni di visitatori.
Alla fine dello scorso anno, era stata congelata da Rothschild la cessione per un valore stimato di 750 milioni di euro a primari fondi di private equity della catena di ristoranti del gruppo Cigierre di Udine, che comprende i ristoranti della catena Old Wild West, America Graffiti, Wiener Haus, Shi's e Pizzikotto, con oltre 300 punti vendita anche in Francia, Svizzera e Belgio oltre che in Italia
Queste come altre decisioni analoghe sonostate motivate dall’incertezza sull’economia italiana, ma principalmente sono il risultato della discussione in corso in Parlamento sul disegno di legge Di Maio che prevede la chiusura dei centri commerciali fuori città per 26 domeniche l’anno, oltre che per 4 festività.
Gran parte del business in questo settore si svolge durante i week end, oltre che attirare molti turisti dello shopping da Russia, Asia a altri paesi e sarebbe un danno complessivo non accettabile per gli investitori.
Le conseguenze potrebbero farsi vedere con effetto domino anche nella filiera delle aziende produttrici di beni di lusso e non solo, mettendo a rischio circa 40mila posti di lavoro, in un settore dove lavorano 553 mila addetti in 35mila negozi che generano un volume d’affari pari a 51 miliardi, il 3,5% del Pil. Si stima che il fatturato della domenica corrisponde al 18% dei ricavi complessivi, ma per gli Outlet la perdita di fatturato si avvicina ai 30%. Da qui la rinuncia all'operazione di investimento.
Il gruppo Sasseur fondato da Vito Xu, un dinamico imprenditore di Chonqing, che ha incominciato aprendo un caffè con 6.500 yuan, e ha sviluppato il business importando la moda occidentale in Cina, con marchi tra cui Givenchy, Aquascutum, Mondi, Hugo Boss, è uno dei maggiori reatiler cinesi con un giro d'affari che ha superato, l'anno scorso, il miliardo di euro.
Nel 2008 il signor Xu ha lanciato a Chongqing il primo outlet sfidando il parere di tutti, che non pensavano che la formula trionfante a Shanghai potesse attecchire anche nella Cina centrale. Invece è stato un successo clamoroso con oltre 100 milionid euro di vendite il primo anno.
Attualmente Sasseur gestisce 10 mega outlet e malls, su una superficie complessiva di oltre 2 milioni di mq., con un fatturato che è mediamente in crescita del 40% l’anno, nel corso degli ultimi anni.
Impiega circa 80 mila persone e ha ambizioni di espandersi in Europa. Il mancato deal con Blackstone poteva rappresentare un inizio per la loro espansione ma sembra che ora abbiano spostato il focus su opportunità di investimento nel nord Europa e in Spagna.
«Gli outlet sono controciclici, quando le vendite al dettaglio calano, sale l’invenduto nei magazzini, che ha bisogno di essere smaltito. È l’occasione d’oro per le vendite a sconto,» aveva spiegato Xu in un'intervista a MF International a chi gli obiettava di rischiare troppo sull’immobiliare retail in una fase di consumi cinesi più deboli.
Il segreto del suo successo è che i suoi outlet hanno una caratteristica unica: una filosofia super operativa, architettura e spazi straordinari, format di vendita super convenienti e, alle spalle, un’organizzazione con risorse umane e capitali.
Il business model del gruppo sono le vendite scontate insieme a un’esperienza unica che combina cibo, intrattenimento, viaggio, cultura e anche arte. È una formula unica che ha attirato l’interese anche di grandi investitori.