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Silk Faw: ancora un rinvio, causa le tensioni tra USA e Cina

È saltata la data preannunciata 15 giorni fa per la stesura del rogito che avrebbe sanzionato l'acquisto del terreno nei pressi di Reggio Emilia dove dovrebbe nascere fabbrica e centro ricerca per la costruzione di una supercar elettrica. Regione e Comune restano tuttavia moderatamente ottimisti


05/08/2022 16:52

di Stefano Catellani - Class Editori

settimanale
Il progetto dello stabilimento della jv SilkFaw

Non si interrompe la lunga scia di incertezza che accompagna il progetto lanciato dalla joint venture sino americana Silk Faw per creare a Reggio Emilia una mega factory per costruire supercar elettriche con il dna nella Motor Valley emiliana.

La data di oggi, 5 agosto, indicata dall’azienda per il rogito sul terreno davanti a Regione Emilia Romagna (che ha già investito risorse nel progetto) e Comune di Reggio Emilia, è saltata all'ultimo momento.

Niente rogito, almeno formalmente, causa problemi nei trasferimenti monetari dovuti alla crescente tensione tra USA e Cina, che non esisteva nei termini attuali quando venne lanciato il progetto.

Ufficialmente da Silk Faw fanno sapere che «l’iter documentale che porterà all’acquisizione del terreno di Gavassa è stato completato come da accordi. Tuttavia, a causa della situazione geopolitica determinatasi negli ultimi giorni fra Usa e Cina, vi è stato un rallentamento inevitabile nelle procedure di transfer monetari. Per questa ragione la finalizzazione dell’acquisto stesso si completerà nei prossimi giorni. Ma è tutto in ordine, finalmente".

Questa in linea di massima è la posizione di Silk Sports Car Company, la stessa società operativa che aveva indicato solo due settimane fa il 5 agosto come data del rogito per arrivare in settembre alla posa della prima pietra “in grande stile”.

Nonostante l’ennesimo stop a Reggio si insiste sulla via dell’ottimismo: il rogito si farà “appena possibile (ovviamente almeno dopo la pausa di Ferragosto), gli accordi con la proprietà del terreno sono definiti”.

Le istituzioni emiliane hanno già chiesto una lista di garanzie dopo che sul progetto negli ultimi mesi si erano addensati parecchi dubbi a causa della fuoriuscita di alcuni dei top manager inizialmente coinvolti e, soprattutto, del mancato perfezionamento dell’acquisto dell’area, ma a tutt’oggi siamo ancora ai preliminari.

Il progetto prevede investimenti greenfield per oltre un miliardo per la costruzione di uno stabilimento e centro di ricerca, in cui saranno impiegati a regime 5.000 addetti (tra diretti e indiretti) per un polo industriale che ha l’ambizione di recitare un ruolo da protagonista nella Motor Valley emiliana. (riproduzione riservata)


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