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Ubs: la Cina continua a crescere nonostante le restrizioni

Il governo di Pechino ha attuato un piano per testare circa 20 milioni di residenti e ha indetto la quarantena nel distretto di Chaoyang, provocando panico e corse ai supermercati tra i residenti.


27/04/2022 14:10

di Mauro Romano - Class Editori

Ubs

Secondo gli analisti di Ubs, è probabile che la Cina resti legata alle sue politiche restrittive per azzerare i casi di Covid-19. Solo nella giornata di oggi il governo di Pechino ha attuato un piano per testare circa 20 milioni di residenti e ha indetto la quarantena nel distretto di Chaoyang, provocando panico e corse ai supermercati tra i residenti.

Oggi l'indice onshore Csi 300 è rimbalzato dell'1,4%, dopo il sell-off del 4,9% di ieri. Gli analisti di Ubs hanno rivisto al ribasso le loro aspettative sulla crescita degli utili di due punti percentuali all'11% per le azioni Msci China per l'intero anno. Inoltre, nel mese di marzo le vendite al dettaglio sono crollate del 3,5% rispetto all'anno scorso e sono attesi ulteriori declini per aprile e inizio maggio. Nonostante i declassamenti degli utili che limitano la performance delle azioni cinesi, gli analisti di Ubs hanno confermato il rating della Cina all'interno dei loro portafogli asiatici, continuando a vedere possibilità di crescita. Secondo le loro stime, quest’anno il pil cinese crescerà del 4,2%.

Secondo gli analisti di Ubs, la valutazione di 10 volte il rapporto prezzo/utile per azione copre già la minor crescita degli utili per i prossimi 12 mesi. A meno che la quarantena non provochi ulteriori difficoltà nelle catene di approvvigionamento, non sono stati previsti cali nella valutazione corrente. Nel complesso, gli analisti di Ubs hanno ritenuto limitato l'effetto delle quarantene imposte sul settore manifatturiero: molte aziende sono riuscite a mantenere o riprendere la produzione imponendo tamponi quotidiani ai dipendenti. Per minimizzare l'impatto economico, gli analisti prevedo infine che il governo intraprenda ulteriori azioni per alleviare le difficoltà logistiche.

Inoltre, gli analisti si aspettano importanti interventi fiscali e monetari da parte del governo per sostenere l'economia. In seguito al recente deprezzamento della valuta cinese, lunedì la Banca popolare cinese ha annunciato che ridurrà la riserva obbligatoria delle banche di un punto percentuale all'8% dal 15 maggio. Gli analisti si aspettano un ulteriore taglio 1 a 2 della riserva obbligatoria nel corso dell'anno, una riduzione dei tassi di interesse, un aumento degli investimenti infrastrutturali e un'attuazione più flessibile della politica immobiliare. Tali stimoli potrebbero avere ricadute positive sui mercati.

In generale, gli analisti di Ubs hanno raccomandato agli investitori delle aziende cinesi di aggiungere posizioni nei settori ciclici e di valore, nonché quelli che hanno in atto programmi di acquisto di azioni proprie. Alcuni esempi citati da Ubs sono, nel breve periodo, le aziende attive nel settore dell'energia rinnovabile e, nel medio e lungo periodo, le catene di approvvigionamento di veicoli elettrici e di batterie, i servizi e nomi relativi all'infrastruttura intelligente. Tra le preoccupazioni per le prospettive di crescita, l’inflazione e la stretta delle politiche della Fed. Negli ultimi giorni, infatti, l’indice di volatilità Vix ha raggiunto il valore di 31, il picco più alto da metà marzo. Nonostante la continua volatilità dei mercati, gli analisti di Ubs hanno ritenuto poco probabile una recessione negli Stati Uniti nei prossimi 12 mesi. In questo contesto, hanno consigliato agli investitori di aumentare le coperture e cercare un’esposizione ad azioni difensive nel mercato azionario. (riproduzione riservata)


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