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Azienda Finanza

Vanguard sospende i piani per lancio fondi comuni in Cina

Il colosso finanziario statunitense ha informato il proprio personale. Progetti messi in pausa mentre continuerà a concentrarsi sulla partnership con Ant Group, braccio finanziario di Alibaba


16/03/2021 14:29

di Mauro Romano - Class Editori

Vanguard

Vanguard ha sospeso i propri piani per il lancio del business dei fondi comuni in Cina. Il colosso finanziario statunitense ha informato il proprio personale che avrebbe sospeso i mesi di preparativi per vendere i suoi fondi ai consumatori cinesi, per i quali aveva in programma di chiedere l'approvazione di Pechino. Richiesta messa in "pausa", mentre continuerà a concentrarsi sulla partnership con Ant Group, braccio finanziario di Alibaba.

Per anni, l'azienda ha cercato di portare i fondi indicizzati a basso costo nel mercato cinese, un'idea radicale per il Paese asiatico. Tuttavia, secondo quanto riferito da fonti a conoscenza dei fatti, i dirigenti di Vanguard hanno deciso che costruire una presenza significativa nell'industria dei fondi cinese richiederebbe piu' tempo di quanto si aspettassero. 

La notizia viene in un momento in cui i concorrenti di Vanguard stanno espandendo la loro presenza in Cina, con BlackRock e JP Morgan Asset Management in prima linea. La stessa Vanguard ad agosto scorso ha spostato il suo ufficio regionale asiatico da Hong Kong a Shanghai, sostenendo che "in Asia il futuro focus sarà la Cina". 

In barba alle tensioni tra Pechino e Washington, sempre più colossi finanziari americani si stanno muovendo in profondità nel mercato cinese. Il 21 agosto, per esempio, il colosso del risparmio gestito BlackRock ha ottenuto l’approvazione per l’avvio dell’attività di gestione patrimoniale interamente controllata in Cina.

Ad aprile dello scorso anno anche Neuberger Berman aveva fatto domanda alla China Securities Regulatory Commission per costituire una società che gestisca e venda fondi comuni di investimento in Cina, con il capo dell’area Asia-Pacifico Nick Hoar che aveva sottolineato di vedere «la Cina come un’importante opportunità di mercato», ribadendo l’impegno a lungo termine del gruppo nella creazione di una società di gestione patrimoniale a pieno servizio nel Paese. A fine marzo, invece, Goldman Sachs e Morgan Stanley erano stati autorizzati a prendere quote di maggioranza nelle società per azioni cinesi. (riproduzione riservata)


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