Assenza di spettatori e conti in rosso. L’Inter ha chiuso la semestrale a dicembre 2020 con un disavanzo di 62,7 milioni e guarda, ancora, al reddito fisso. L’ultimo bond nerazzurro è stato messo sotto revisione al ribasso da Fitch, che ha parlato di «importanti problemi di liquidità che ci aspettiamo nei prossimi mesi» e di un «conseguente deterioramento della posizione finanziaria consolidata» per il club.
Per questo, l’Inter sta studiando da settimane un nuovo bond da circa 250 milioni da usare in parte per rifinanziare il prestito da 375 milioni (di cui 75 emessi a luglio 2020) già in essere e in scadenza nel 2022. Una mossa che farebbe sì crescere il debito societario, ma al tempo stesso risolverebbe eventuali problemi di liquidità prospettati dalle agenzie di rating.
Qualche settimana fa il Financial Times aveva ipotizzato in 200 milioni le necessità d’ossigeno per il club, urgenze che potrebbero essere tamponate dal nuovo bond. L’ipotesi che azzarda chi è vicino al dossier è però più suggestiva. Con lo scudetto quasi in tasca, gli Zhang inizierebbero ad accarezzare la possibilità di valorizzare il club a un miliardo, valore su cui la proprietà cinese ha tenuto il punto durante le negoziazioni con BC Partners che offriva un importo più basso.
La liquidità acquisita con il bond potrebbe dunque servire, in parte, per provare l’assalto al 30% circa dell’Inter oggi in mano a LionRock Capital, socio «silente» degli Zhang. A quel punto la famiglia di Nanchino rimarrebbe socio unico e in caso di scudetto potrebbe sedersi al tavolo dando le carte ai potenziali acquirenti, capitalizzando per intero l’eventuale plusvalenza. (riproduzione riservata)