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5G, fatturato e utili record per Huawei e Xiaomi nel 2019

Le due società cinesi che stanno puntando tutto sul nuovo standard di connettività hanno registrato numeri in forte crescita, in accelerazione nel quarto trimestre dell'esercizio. A trainare le vendite di Huawei è stato soprattutto il mercato domestico cinese. Xiaomi sta investendo su Ai e Internet of things legate al 5G


31/03/2020 17:34

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

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Lei Jun, fondatore e ceo di Xiaomi

I due protagonisti del 5G a livello globale, le cinesi Huawei e Xiami, stanno registrando numeri da record, confermando la strategia vincente di avere puntato forte sulla connettività.

Huawei ha comunicato oggi i dati ufficlai per il 2019 chiuso con un fatturato complessivo di 123 miliardi di dollari, in crescita del 19,1% rispetto al 2018, e un utile netto di 9 miliardi (+5,6%), mentre il flusso di cassa ha superato i 13,1 miliardi di dollari, in crescita del 22,4% su base annua.

Le difficoltà legate alla problematiche con l’amministrazione statunitense non hanno portato Huawei a diminuire gli investimenti in ricerca e sviluppo, che hanno toccato lo scorso anno i 18,8 miliardi di dollari, ovvero il 15,3% del fatturato complessivo.

«Il 2019 è stato un anno straordinario per Huawei, nonostante l'enorme pressione esterna, l’azienda ha fatto continui progressi, ponendo particolare attenzione alla creazione di valore per i nostri clienti», ha specificato Eric Xu, presidente di Huawei, nel corso di una conferenza in streaming,«il business rimane solido».

Protagonista della crescita di Huawei è stato il mercato domestico cinese, salito del 36,2%, seguito dall’area Asia Pacific (+13,9%) e dal continente americano (+9,6%), mentre l’area Europe Middle East and Africa ha sostanzialmente mantenuto le posizioni (+0,7%). A livello di divisioni protagonista il Consumer business group, che ha registrato una crescita del 34% con un fatturato di 66,9 miliardi di dollari grazie al boom delle vendite di smartphone, che hanno superato 240 milioni di unità vendute.

In crescita anche l’Enterprise business group, che ha registrato un fatturato di 12,8 miliardi di dollari (+8,6%) grazie al posizionamento strategico in settori come l’Intelligenza artificiale, e il Carrier business group, che ha chiuso l’anno con ricavi per 42,5 miliardi di dollari (+3,8%) grazie anche alla posizione di leadership nello sviluppo e costruzione delle reti 5G.

Nonostante le pressioni politiche, a cui si sono aggiunte ora quelle legate alla pandemia, lo sviluppo del 5G anche in Italia sta proseguendo, senza quindi risentire di problematiche operative legate all’impossibilità per l’azienda di acquistare alcune componenti tecnologiche in seguito al ban dell’amministrazione statunitense. Un tema toccato dal chairman della società, che ha specificato come le scorte siano per il momento sufficienti e la società abbia da tempo già investito in tecnologie alternative e rivisto la propria supply chain.

«Abbiamo investito molto sulla diversificazione dei chip e delle componenti necessarie a garantire la piena operatività dei nostri apparati», ha spiegato Luigi De Vecchis, presidente di Huawei Italia, «e siamo tranquilli nel poter soddisfare tutte le esigenze del mercato. Abbiamo riorganizzato la nostra supply chain e differenziato i fornitori, portando per esempio gli acquisti di componenti tecnologici in Europa da pochi milioni di euro a mezzo miliardo». 

Xiaomi, la società di telefonia digitale e hardware molto più piccola del gigante di Shenzhen, ha registrato performance analoghe. Il fatturato 2019 ha superato 26 miliardi di euro, in crescita del 17,7% su base annua, con un tasso annuo di crescita composto (CAGR) in 9 anni del 112%. L’utile netto rettificato ha sfiorato 1,5 miliardi di euro, con un aumento del 34,8% rispetto all’anno precedente. A fine esercizio la società aveva in cassa 8,4 miliardi di euro.

Anche Lei Jun, fondatore, presidente e ceo di Xiaomi ha parlato di clima difficile creato dalla guerra commerciale degli Stati Uniti e di pericoli di recessione globale. «Ciononostante Xiaomi si è distinta  con una serie di risultati encomiabili e raggiunto traguardi chiave, che vanno dal successo del lancio della nostra strategia dual-brand, con lo spin-off e la gestione indipendente di Xiaomi e Redmi, all’affermazione di ‘5G + AIoT’ come nostra tabella di marcia strategica, fino alle all’ingresso nei prestigiosi livelli della Fortune Global 500 e nella Top 100 dei 100 marchi globali più importanti di BrandZ», ha spiegato. 

Jun ha fra l'altro anticipato che prevede di investire oltre 6, 3 miliardi di euro nei prossimi cinque anni sull’innovazione tecnologica e sull’esperienza utente per far crescere la base di Mi Fan. «Continuiamo a lavorare con impegno affinché la tecnologia possa in futuro migliorare la connessione tra le persone e la vita di tutti», ha concluso uno dei più brillanti imprenditori della Cina tecnologica.


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