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A Cina e Stati Uniti il 67% dei ricavi delle grandi websoft globali

Amazon, Alphabet e Microsoft rappresentano la metà dei ricavi aggregati, 1.584 miliardi di euro, pari al 90% del Pil italiano nel 2021, con Amazon (414,8 miliardi, di cui il 50,9% generato dal retail), in prima posizione dal 2014, che ne concentra da sola oltre un quarto.


30/11/2022 18:25

di Alberto Chimenti - Class Editori

settimanale
Jeff Bezos, numero uno di Amazon

Stati Uniti e Cina si sono spartite la quasi totalità dei ricavi, 1.584 miliardi di euro, pari al 90% del Pil italiano, delle 25 maggiori WebSoft mondiali, ma agli Stati Uniti è andato il 67% della torta, il 28% alla Cina e solo il 5% a gruppi di altri Paesi.

È quanto emerge dall'indagine annuale dell'Area Studi Mediobanca sui maggiori gruppi mondiali software e web. Lo studio tiene conto delle 25 maggiori WebSoft internazionali, con ricavi superiori a 12 miliardi di euro ciascuna, di cui 11 hanno sede negli Stati Uniti, 9 in Cina, 2 in Germania e Giappone e una in Corea del Sud.

La pandemia ha ulteriormente evidenziato il divario di velocità di crescita tra le WebSoft e le multinazionali manifatturiere, mentre le prime hanno accelerato (+50% i ricavi 2019-2021), le seconde hanno segnato solo un +7,6%. Il giro d'affari è sempre più concentrato: i primi tre player, Amazon, Alphabet e Microsoft, rappresentano la metà dei ricavi aggregati, con Amazon (414,8 miliardi, di cui il 50,9% generato dal retail), in prima posizione dal 2014, che ne concentra da sola oltre un quarto.

Le multinazionali WebSoft continuano a brillare per redditività industriale. Con un Ebit margin al 15,8% nel 2021 si posizionano al terzo posto nel confronto settoriale dopo le farmaceutiche (24,1%) e le Telco (15,9%). Se però ci si focalizza esclusivamente sull'anima digitale e si esclude l'e-commerce, il loro Ebit margin sale al 25,8% primeggiando su tutti gli altri settori industriali.

A fine 2021 la forza lavoro delle WebSoft contava quasi 4 milioni di persone in tutto il mondo, in aumento di oltre un milione di unità sul 2019, di cui +810 mila dalla sola Amazon, regina indiscussa per numero di occupati: 1,608 milioni a fine 2021.

Nel 2021 circa il 30% dell'utile ante imposte delle 25 maggiori WebSoft mondiali è tassato in Paesi a fiscalità agevolata, con conseguente risparmio fiscale di 12,4 miliardi nel 2021 e di 36,3 miliardi nel triennio 2019-2021. L'aliquota media risulta pari al 15,4% nel 2021, inferiore a quella teorica del 21,9%. Nel periodo 2019-2021 la tassazione in Paesi a fiscalità agevolata ha determinato per Tencent, Microsoft e Alphabet un risparmio fiscale rispettivamente di 13,4 mld, 6,9 mld e 5,2 mld.

Le WebSoft presidiano l'Italia tramite società controllate, ubicate in gran parte al Nord, soprattutto a Milano e provincia. Il fatturato aggregato delle filiali italiane ha raggiunto 8,3 miliardi nel 2021, occupando circa 23 mila lavoratori. Rispetto al 2020 si calcolano oltre quattromila dipendenti in più, in massima parte assunti dal gruppo Amazon che vanta il maggior numero di occupati in Italia (11.911 unità nel 2021). Nel 2021 le filiali dei giganti del WebSoft hanno versato al fisco italiano quasi 150 milioni per un tax rate effettivo del 25,1%. Considerando anche l'accantonamento per il pagamento della Digital Service Tax, il tax rate salirebbe al 33,5%. (riproduzione riservata)


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