Incassato lo stop politico, deciso al vertice delle autorità moinetarie, alla quotazione di Ant, Jack Ma e la sua Alibaba rilanciano con una mega alleanza globale nel settore del lusso. Alibaba, il gigante svizzero del lusso Richemont, e Farfetch, piattaforma retail di articoli di lusso online, partecipata dalla famiglia Pinault (Kering) hanno dato vita a una partnership strategica che ha lo scopo di accelerare la digitalizzazione del settore del lusso a livello globale e migliorare l'accesso al mercato cinese.
Alibaba e Richemont investiranno 600 milioni di dollari, 300 milioni a testa, in obbligazioni convertibili emesse da Farfetch Limited, oltre ad altri 250 milioni di dollari ciascuna in Farfetch Cina, rilevando una partecipazione complessiva del 25% in una nuova joint-venture - LNR, Luxury New Retail - che includerà le operazioni di Farfetch in Cina. I due gruppi hanno inoltre la possibilità di acquisire un ulteriore 24% passati i tre anni.
La partnership prevede inoltre che Farfetch lancera' i propri canali di shopping sulle piattaforme di Alibaba in Cina.
«I nuovi canali amplieranno la portata della piattaforma di lusso globale di Farfetch a 757 milioni di utenti di Alibaba, offrendo ai marchi di lusso una soluzione multimarca attraverso un'unica integrazione con Farfetch», hanno fatto sapere le parti.
La partnership vedrà infine anche la partecipazione della holding francese Artemis della famiglia Pinault, che aumenterà l'investimento acquistando 50 milioni di dollari di azioni Farfetch. Gli investimenti e la joint-venture dovrebbero essere perfezionati nel corso della prima metaà dell'anno.
«Questa partnership altamente complementare riunisce alcune delle principali piattaforme tecnologiche e di vendita al dettaglio di lusso al mondo, rappresentando un'altra pietra miliare nella strategia di Alibaba per soddisfare la domanda in rapida crescita di prodotti di lusso in Cina», ha commentato Daniel Zhang, presidente e ceo di Alibaba Group, «Collaborando con Farfetch ed espandendo la nostra relazione esistente con Richemont, accelereremo la digitalizzazione del settore della vendita al dettaglio di lusso globale e trasformeremo l'esperienza di acquisto di lusso per i consumator».
«Questa iniziativa riunisce una potente combinazione di punti di forza altamente complementari, in particolare con l'esperienza nel retail di lusso delle nostre maison e le profonde partnership con i marchi di Yoox Net-a'-porter, la cura e l'eccezionale assistenza clienti, che ci aiuteranno a fornire un'esperienza omnicanale senza soluzione di continuita' ai nostri esigenti clientela», ha detto Johann Rupert, presidente di Richemont.
Per Jose Neves, fondatore di Farfetch, «questo annuncio e' un passo importante nella nostra missione di collegare curatori, creatori e consumatori del settore della moda di lusso. L'investimento di 1,15 miliardi di dollari in Farfetch da parte di Alibaba Group, Richemont e Artemis è una forte conferma della nostra posizione di piattaforma globale per il lusso. Le nuove iniziative con Alibaba Group e Richemont estendono la strategia di Farfetch per la trasformazione digitale in atto nel settore del lusso, accelerata dalle sfide senza precedenti derivanti dalla pandemia. Luxury New Retail esplorerà i modi in cui possiamo aiutare il settore in generale ad andare avanti e prosperare nel mondo post-Covid".
Secondo Francois-Henri Pinault, presidente di Artemis, infatti, il potenziale di crescita dell'e-commerce di lusso non e' mai stato cosi' promettente e l'importanza della Cina per l'industria del lusso sta diventando sempre piu' evidente ogni giorno di piu.
Nel frattempo, Richemont ha presentato oggi i risultati della prima meta' dell'anno, registrando un drammatico calo dell'utile, in scia al significativo impatto che la pandemia di coronavirus ha avuto sulle vendite. Il gruppo svizzero dei prodotti di lusso, che possiede marchi come Cartier e Van Cleef & Arpels, ha contabilizzato un utile netto di 159 milioni di euro nei sei mesi conclusi il 30 settembre, con una flessione dell'82% su base annuale.
Anche le vendite hanno evidenziato una flessione, scendendo del 26% a 5,48 miliardi di euro, nonostante la societa' abbia riferito di aver osservato dei trend positivi nel secondo trimestre del 2020 rispetto ai primi tre mesi dell'anno fiscale. In Cina le vendite sono cresciute invece del 78% negli ultimi sei mesi.
«Durante i primi sei mesi del nostro anno finanziario, la pandemia ha avuto un impatto sul nostro commercio e sulle nostre operazioni con livelli di interruzione senza precedenti», ha spiegato il presidente Johann Rupert. (riproduzione riservata)