Sempre più grande di età e residente in una città di quarta, quinta addirittura sesta fascia. Se non è un profilo del viaggiatore cinese tipo, quella emersa nell’ultimo rapporto del centro studi cinese The Rising Lab, è la fotografia di quali siano i nuovi utenti che sempre più spesso utilizzato i sistemi di pagamento mobile Alipay e WeChat per fare acquisti all’estero.
Per fare un paragone,nel corso delle vacanze appena concluse per il Capodanno lunare, in media i pagamenti all’estero effettuati dai residenti a Zhoushan, cittadina nella provincia dello Zhejiang, sono aumentati del 55%. Di contro a Pechino, Shanghai e Canton la crescita è stata tra il 24% e il 30%. La stessa tendenza è stata riscontrata su WeChat Pay.
Il sistema di pagamenti collegato alla applicazione più diffusa nella Repubblica popolare vanta infatti il 40% del totale delle spese nelle città più piccole, ossia in quei centri che restano indietro sia in termini di popolazione sia di entità del prodotto interno loro.
Altra evidenza del rapporto è l’utilizzo di questi sistemi fatto dai nati negli anni Sessanta qaundo vanno all’estero. Il numero di chi ne ha fatto uso è aumentato del 130% sullo scorso anno. Quanto alla spesa la crescita è stato del 250%. Se invece si guarda ai nati tra il 1970 e il 1979, gli utenti fanno un balzo del 190%, mentre la spesa del 232%.
Cresce anche la maggiore propensione dei Paesi occidentali ad accettare i pagamenti con i due sistemi. Nella Repubblica popolare sono ormai la normalità, tanto che il contante sta diventando quasi desueto. Non è ancora così altrove. La Francia si piazza tra i primi 10 Paesi al mondo per spesa, primo Paese esterno alla cerchi di quelli più vicini geograficamente alla Cina