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Apple punta sull'IA di Baidu per i suoi smartphone in Cina

Mentre Tim Cook cerca di arginare le difficoltà dei rapporti tra Cina e Usa scegliendo di installare sugli smartphone venduti in Cina un software locale, Pechino mette in pratica la mossa annunciata in dicembre per bloccare i chip di Intel e Amd sul mercato cinese


25/03/2024 18:02

di Valentina Simonelli - Class Editori

settimanale
Tim Cook, ceo di Apple

La guerra tra Cina e Stati Uniti sul fronte tecnologico coinvolge i chip prodotti dalle statunitensi Intel e Amd. Pechino ha vietato il loro uso nei server e nelle dotazioni informatiche governative e, in seguito, renderà più controllato l'uso dei sistemi informatici di Microsoft e delle altre società estere a favore di alternative locali.

Intanto, dalla Cina arriva anche la conferma che Apple avrebbe scelto Baidu come fornitore di servizi di intelligenza artificiale per la nuova generazione di iPhone, sempre nell'ottica di incontrare il favore del governo cinese in un momento in cui le sue vendite nel Paese hanno subito una contrazione. La notizia riportata da Cailian Press arriva in contamporanea alla visita in Cina dell'amministratore delegato di Apple, Tim Cook, durante la quale ha aperto un nuovo negozio al dettaglio a Shanghai e ha incontrato i principali fornitori cinesi. Ieri Cook ha partecipato al China Development Forum, aperto dal premier cinese Li Qiang.

La stretta sui chip di Amd e Intel segue la pubblicazione delle nuove linee guida sugli appalti lo scorso 26 dicembre da parte del governo cinese, che ora entrano effettivamente in vigore. Nelle indicazioni, Pechino aveva pubblicato tre elenchi separati di Cpu, sistemi operativi e database centralizzati ritenuti "sicuri e affidabili", tutti provenienti da societa' cinesi, che per tre anni dalla pubblicazione delle regole dovranno essere preferiti rispetto alle tecnologie estere. Anche dalle agenzie governative, che dovranno, al momento dell'acquisto, preferire tecnologie di matrice cinese.

Le tensioni Usa-Cina sul fronte tecnologico si sono accentuate nel 2019 con l'inserimento di nomi di colossi dell'high tech cinese, come Huawei e Smic, nella lista nera commerciale di Washington, bloccandone di fatto l'accesso alle tecnologie estere piu' avanzate e spingendo Pechino sempre piu' verso l'autarchia tecnologica. L'escalation è proseguita in questi anni con l'embargo sui chip avanzati di Nvidia e altri produttori Usa verso la Cina, per il timore che Pechino possa servirsene per scopi militari. Ora, l'interdizione sull'uso di chip Intel e Amd nelle dotazioni del governo potrebbe creare un danno effettivo alle due aziende: in Cina Intel ha generato il 27% delle sue vendite su base annua, mentre la quota di Amd sarebbe pari al 15%, secondo l'FT.

Dalla Cina arriva anche la notizia che Apple ha scelto Baidu, la Google cinese, come fornitore di servizi Ai per gli iPhone 16 cinesi e per il sistema operativo iOS 18 che distribuirà in Cina, scartando Alibaba. Lo riporta la piattaforma Cailian Press, affiliata al Securities Times, secondo cui Baidu si occuperà di integrare i sistemi di intelligenza artificiale ErnieBot negli iPhone 16 venduti in Cina "per risolvere i problemi di conformita' legale". Problemi di conformita' che potrebbero complicare l'attività di Apple in Cina, il suo secondo mercato, dove il marchio della Mela ha subito un calo delle vendite del 24% nelle prime sei settimane del 2024, secondo i dati di CounterPoint Research. (riproduzione riservata)


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