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Black list negli Usa per SenseTime, campione cinese dell'AI

L'inserimento da parte del governo Usa nella lista delle 25 società bandite ha costretto l'azienda cinese fondata da Xu Li, che produce tra l'altro software per il riconoscimento facciale, di sospendere l'Ipo alla borsa di Hong Kong. Nel mirino presunte attività antiumanitarie legate alla repressione nello Xinjiang


13/12/2021 12:27

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Xu Li, ceo di SenseTime

Nuovo colpo di scena nel braccio di ferro tecnologico tra Cina e Usa. Venerdì il Dipartimento del Tesoro statunitense ha inserito SenseTime, un gruppo cinese attivo nel campo dell'intelligenza artificiale, che si appresta ad andare in borsa, tra le 25 società e individui che nelle loro operazioni commettono "violazioni e repressioni dei diritti umani in diversi paesi del mondo" e l'ha aggiunta a un elenco di società che sostiene stiano supportando l'esercito cinese, vietando così gli investimenti americani nella società.

A seguito di questa mossa, SenseTime ha comunicato oggi di posticipare la propria offerta pubblica iniziale alla Borsa di Hong Kong.L'azienda ha fatto sapere che la sospensione è stata attuata per dare modo agli investitori di valutare l'impatto della decisione statunitense e che rimane impegnata a portare avanti il proprio progetto di quotazione.

L'azienda, che produce software di ricognizione facciale e altri strumenti di intelligenza artificiale usati nelle smart city, nei sistemi di sorveglianza delle forze dell'ordine e nella guida autonoma, aveva pianificato di raccogliere fino a 767 milioni di dollari sbarcando a Hong Kong questo mese. SenseTime è stata fondata a Hong Kong nel 2014 da un gruppo di quattro manager e professori universitari delle università di Hong Kong e Pechino, tra i quali il più noto è Xu Li, 39 anni, attuale presidente e ceo. 

Secondo il governo Usa, le tecnologie di riconoscimento facciale prodotte da SenseTime verrebbero usate da Pechino per reprimere e assorbire le minoranze etniche musulmane nella Cina occidentale.

Sabato, SenseTime ha dichiarato che l'accusa del governo Usa era infondata e rifletteva "un fraintendimento" delle operazioni dell'azienda, che annovera tra i suoi investitori il Vision Fund di SoftBank, Qualcomm e Alibaba.

Nel comunicato diffuso oggi da SenseTime informa che pubblicherà un nuovo prospetto con una nuova tabella di marcia per la propria quotazione. La società ha sede a Hong Kong e ha uffici a Shanghai, Pechino, Singapore e in Giappone, oltre che in diversi altri paesi del sudest asiatico e del Medio Oriente. Una sua sussidiaria era già stata aggiunta alla "Entity List" nell'ottobre 2019, accusata di essere coinvolta in crimini contro l'umanita' nella regione dello Xinjiang.

All'epoca, l'azienda aveva respinto le accuse, sostenendo che la sua sussidiaria aveva agito nel rispetto di tutte le leggi e i regolamenti in vigore nelle località in cui operava. Nel prospetto di quotazione, la casa madre dichiara a tal proposito che, anche se la sua sussidiaria è stata annessa alla lista nera, le restrizioni "non si applicano ad altre unità del gruppo giuridicamente distinte" da tale unità. (riproduzione riservata)


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