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Cina, ritorsioni su Nokia Ericcson se la Ue osteggerà Huawei

Le due società di telecomunicazioni hanno importanti attività in Cina legate allo sviluppo del 5G. La minaccia si potrebbe concretizzare se l'Unione europea prendesse posizione contro la multinazionale cinese sulle forniture per il 5G, seguendo il dictat degli Stati Uniti, come ha fatto la Gran Bretagna. La Germania non deciderà prima di settembre sul caso Huawei


20/07/2020 16:34

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

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Secondo fonti di mercato Pechino sta valutando la possibilità di ritorsioni contro le attività cinesi di due importanti produttori europei di apparecchiature per le telecomunicazioni, Nokia ed Ericsson, qualora i Paesi membri dell'Unione europea seguissero l'esempio degli Stati Uniti e del Regno Unito mettendo al bando la società cinese Huawei dalle loro reti 5G.

Il ministero del Commercio cinese potrebbe introdurre controlli sulle esportazioni che impedirebbero a Nokia ed Ericsson di inviare i prodotti che producono in Cina ad altri Paesi, hanno aggiunto le stesse fonti, che verrebbe messo in atto solo se i Paesi europei bandiranno i fornitori cinesi dalle loro reti 5G.

La scorsa settimana il Regno Unito ha ordinato ai suoi operatori di interrompere l'acquisto di apparecchiature Huawei per il 5G entro la fine del 2020 e di rimuoverle dalle proprie reti entro la fine del 2027.

L'Unione europa non ha messo al bando Huawei ma a gennaio ha pubblicato raccomandazioni sulla sicurezza informatica del 5G che gli Stati membri potranno adottare volontariamente per limitare la presenza di Huawei nelle loro reti. Si prevede che presto l'Ue pubblichi un rapporto che descriva in dettaglio come i suoi 27 Stati membri si sono mossi in questo senso.

La Germania non dovrebbe decidere se consentire a Huawei di accedere alle sue reti 5G prima di settembre.

La settimana scorsa il ministero del Commercio cinese aveva dichiarato che la Cina prendera' le misure necessarie per proteggere i diritti legittimi delle societa' cinesi, in risposta a un recente divieto di Huawei da parte del Governo britannico.

«Questo tipo di azioni potrebbero ritorcersi contro, spaventando alcune societa' tecnologiche straniere che potrebbero decidere di spostare la produzione fuori dalla Cina», ha dichiarato Jim McGregor, della societa' di consulenza APCO Worldwide, aggiungendo che «e aziende sono gia' molto nervose per trovarsi al centro di battaglie geopolitiche e stanno rivalutando i loro siti di produzione e le catene di approvvigionamento per proteggere la loro continuita' aziendale».

Le reti cellulari 5G, che dovrebbero essere circa 100 volte più veloci delle attuali reti 4G, sono destinate a sostenere le future tecnologie all'avanguardia in settori che vanno dalla produzione ai trasporti. Huawei e' il piu' grande produttore al mondo di apparecchiature per le telecomunicazioni e i suoi unici principali rivali sono Nokia ed Ericsson, che hanno sede rispettivamente in Finlandia e Svezia, entrambi membri dell'Ue.

Sia Nokia che Ericsson hanno stabilimenti produttivi e migliaia di dipendenti in Cina. Avvisata delle potenziali restrizioni qualche settimana fa, Nokia ha commissionato una revisione della sua catena di approvvigionamento e ha fatto piani di emergenza per spostare la produzione globale, secondo quanto ha riferito una fonte. Sia Nokia che Ericsson potrebbero reagire alle restrizioni cinesi spostando la produzione altrove in Asia, o in Europa o in Nord America.

Quest'anno Ericsson ha anche vinto contratti per fornire a tre grandi gestori wireless gestiti dallo Stato cinese le apparecchiature per il 5G, sebbene la societa' svedese abbia accordi molto piu' piccoli di Huawei e della compagnia cinese Zte. I dirigenti di societa' di telecomunicazioni occidentali hanno affermato che è nell'interesse della Cina usare alcune tecnologie occidentali per il 5G per incentivare i produttori di apparecchiature di telecomunicazione cinesi a continuare a innovare.

La Cina mantiene un elenco di articoli sottoposti a controlli sulle esportazioni, anche se non dispone di una legge in questo senso. Queste restrizioni all'export, che vengono applicate ad articoli che includono beni nucleari e chimici a duplice uso, sono decise e applicate da un gruppo di agenzie statali: il ministero del Commercio, l'Ufficio Doganale cinese, il Consiglio di Stato e la Commissione Militare Centrale, che comanda le forze armate del Paese.

Gli Stati Uniti hanno fatto pressioni sulla Gran Bretagna e sui Paesi dell'Ue affinche' escludano Huawei dalle reti 5G, dicendo che Pechino potrebbe ordinare alla societa' con sede a Shenzhen, in Cina, di spiare o interrompere le comunicazioni. Huawei e il Governo cinese hanno affermato che uno scenario simile non si verificherà mai.

Anche se il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affermato che la corsa al 5G deve essere vinta dagli Stati Uniti, finora la Cina ha assunto un ruolo guida nello sviluppo globale della rete.

I produttori occidentali di apparecchiature di telecomunicazione, tra cui Ericsson e Nokia, nonche' player piu' piccoli, hanno gia' iniziato a spostare la produzione fuori dalla Cina lo scorso anno per diversi motivi. Uno era quello di evitare le tariffe dell'amministrazione Trump sui beni fabbricati in Cina e destinati agli Stati Uniti. Un altro era far arrivare ai clienti, tra cui operatori wireless e fornitori di servizi via cavo e internet fissi, il messaggio che i suoi prodotti non rappresentavano un rischio per la sicurezza perche' non provenivano dalla Cina.

Tuttavia, Nokia produce alcune apparecchiature destinate agli Stati Uniti in Cina e ha fatto pressioni sugli Stati Uniti su una proposta che impedirebbe ai gestori wireless americani di utilizzare apparecchiature di telecomunicazione con componenti fabbricati in Cina, anche se la società madre è occidentale, ha dichiarato Brian Hendricks, che guida la politica e il team di relazioni governative nelle Americhe di Nokia. (riproduzione riservata)


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