Didi Global ha ottenuto il via libera delle autorità di regolamentazione della sicurezza informatica cinesi per ripristinare la registrazione di nuovi utenti nel proprio servizio di ride-hailing.
Lo ha reso noto la stessa società sui social media oggi, aggiungendo di aver risolto i problemi di sicurezza che le autorita' di regolamentazione avevano riscontrato in una revisione della cybersecurity. In aggiunta, Didi ha riferito che adottera' misure efficaci per proteggere la sicurezza della piattaforma e dei dati, nonche' per salvaguardare la sicurezza nazionale.
L'approvazione arriva un anno e mezzo dopo che il colosso del ride-hailing cinese era finito al centro di un'indagine sulla sicurezza informatica da parte delle autorita' di Pechino, che avevano imposto alla societa' di sospendere la registrazione di nuovi utenti e di rimuovere l'app dagli app store in Cina.
L'indagine era stata annunciata nel luglio del 2021, pochi giorni dopo la quotazione della societa' alla Borsa di New York. Il faro di Pechino sulla società, considerata la Uber cinese, ha causato un tonfo del titolo, portando successivamente al delisting delle azioni della societa' dal Nyse - "una mossa necessaria per risolvere l'indagine sulla sicurezza informatica", aveva detto Didi.
A luglio 2022, le autorità cinesi hanno multato Didi per l'equivalente di circa 1,2 miliardi di dollari, ponendo fine all'indagine durata un anno sulle pratiche di cybersicurezza dell'azienda.
La multa ha rappresentato circa il 5% del fatturato di Didi del 2021 ed è la piu' grande sanzione imposta a un'azienda tecnologica cinese da quando Pechino ha lanciato un giro di vite sui giganti di Internet due anni fa.
Il regolatore di Internet ha affermato all'epoca che l'indagine aveva scoperto che Didi aveva violato le leggi sulla sicurezza informatica, sulla sicurezza dei dati e sulla protezione delle informazioni personali del paese. Didi ha affermato che "rispettera' risolutamente" la decisione normativa e altre regole. (riproduzione riservata)