È durato poche ore il bando di TikTok negli Stati Uniti. Il social network cinese è stato rimosso dagli app store americani domenica 19 gennaio, ma – nemmeno un giorno dopo – ha ripristinato il servizio. Merito del nuovo presidente degli Usa, Donald Trump, che ha annunciato il salvataggio della piattaforma con un ordine esecutivo atteso oggi, 20 gennaio, giorno del suo insediamento alla Casa Bianca. Ma la riammissione di TikTok, oscurata perché ritenuta pericolosa per la sicurezza nazionale, non è senza condizioni: Trump vorrebbe che il 50% della società passasse in mani americane.
TikTok ha circa 170 milioni di account negli Stati Uniti. «Francamente, non abbiamo scelta. Dobbiamo salvarla», ha detto Trump durante un comizio, il 19 gennaio, riferendosi a TikTok. Questo non significa, però, che il neo-presidente abbia cambiato idea sulla piattaforma, in passato accusata di rappresentare un rischio per gli Usa a causa dei suoi legami con Pechino. Il piano di Trump è estendere i tempi della legge federale, confermata dalla Corte Suprema, che lo scorso anno aveva dato a ByteDance, la società che controlla TikTok, due opzioni: vendere le attività americane entro il 19 gennaio o accettare l’oscuramento dell’app negli Usa.
Trump, dunque, vorrebbe dare alla società altri 90 giorni per trovare un accordo. La soluzione proposta dal tycoon è la nascita di una joint venture controllata per il 50% da un socio americano. Nei mesi passati sono circolate molte voci su possibili acquirenti, compresa l’ipotesi che gli asset americani di ByteDance possano andare a Elon Musk, giù proprietario di X e stretto collaboratore di Trump. «Sembra probabile che, dopo la prossima estensione, TikTok sarà sotto il controllo maggioritario degli Stati Uniti oppure non opererà negli Usa», ha puntializzato Brock Silvers, direttore generale della società di private equity Kaiyuan Capital, a Bloomberg, ritenendo quindi prematuri i festeggiamenti per la proroga concessa all’app.
Chissà se quanto sta avvenendo con TikTok rientra nei canoni di quella "cooperazione reciprocamente vantaggiosa" e di quello "sviluppo costante, sano e sostenibile dei rapporti bilaterali" che ha auspicato oggi il vicepresidente cinese Han Zheng durante un incontro con il vicepresidente eletto degli Stati Uniti JD Vance, prima di recarsi all'inauguration day di Donald Trump. (riproduzione riservata)