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E-commerce, ecco l'approcio migliore al consumatore cinese

Lo ha spiegato Andrea Ghizzoni, numero uno per l'Europa di tencent, una delle piattaforme del gruppo Alibaba, facendo alcuni casi di successo. Il dibattito si è svolto ieri a Milano a BriTalks, un'iniziativa per addetti ai lavori sulla Belt & Road Initiative promossa da Dezan Shira, lo studio lefgale Previti e Azimut capital management


17/05/2019 12:02

di Francesca Sottilaro - Class Editori

ghizzoni
Andrea Ghizzoni di Tencent

 

 

Le conversazioni intorno alla Nuova Via della Seta mettono anche l’e-commerce al centro delle opportunità di business profilate per le aziende italiane. Se ne è parlato ieri, insieme ai professionisti del mondo legale e della finanza all’incontro Belt and Road Initiative Talks promosso a Milano da Azimut Capital Management, Dezan Shira & Associates, Studio Previti e Teaweb.

Se i grandi progetti infrastrutturali annunciati dal governo cinese avranno importanti ricadute sul sistema economico, sociale e di relazioni tricolore a livello di commercio e prodotto «occorre cambiare approccio nei confronti di un mercato sempre più sofisticato», ha spiegato Andrea Ghizzoni, direttore per l’Europa di Tencent, una delle piattaforme del gruppo Alibaba, intervenuto ieri al dibattito.

Nonostante le recenti previsioni di assesto delle spese nel mercato cinese stimate dal National bureau of statistics, con le vendite in calo per la prima volta dal 2009, l’ex Celeste Impero «resta pur sempre il mercato più grande del mondo e a maggior crescita», ha sottolineato il manager, «è finita però la grande abbuffata di tutto e il consumatore va sempre più cercato e conquistato, coinvolgendolo in modo coerente».

«A un’azienda non basta più essere semplicemente su WeChat, come avveniva alcuni anni fa, ma occorre offrire un servizio adeguato». Secondo il numero uno di Tencent in Europa, «l’advertising tradizionale è l’unico touchpoint che fallisce nell’interessare il consumatore alla ricerca di lusso». Così plaude a chi ha abbracciato azioni mirate.

«Nel lusso non c’è una regola aurea ma mi aspetto in futuro più coraggio nelle campagne dei brand. Dior, fra i tanti su WeChat ha avuto molto successo proponendo una gift card personalizzata: la si può inviare come regalo agli amici che la trovano direttamente nel loro wallet e possono usarla per comprare qualcosa di speciale».

Altra performance inattesa «quella di Moschino negli ultimi 12 mesi grazie a un approccio pop della comunicazione. Rifiutando un approccio digital avanzato non ne risentirà solo il canale di vendita ma del tuo posizionamento di brand percepito come allineato. Penso che il digitale obbligherà la creatività, il marketing e l’area vendita a lavorare in modo molto più congiunto».

Oggi conoscere il prodotto è diventato un elemento di status per i cinesi. E questo apre, secondo Ghizzoni, diverse opportunità non solo ai mega brand, «purché siano capaci di raccontarsi attraverso esperienze coerenti e di valore».

Le opportunità di business legate al progetto Belt and Road toccano sei temi: Dialogo sulle politiche, Trasporti, logistica e infrastrutture, Commercio ed investimenti senza ostacoli, Collaborazione finanziaria, Connettività people to people, Cooperazione per lo Sviluppo Verde. Attraverso l’e-commerce si punta a promuovere la cooperazione tra le imprese e i consumatori in Italia e in Cina, ma il protocollo d’intesa favorirà anche la cooperazione scientifica e tecnologica tra startup italiane e cinesi.



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