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Guerra dei chip, Nvidia (Usa) potrebbe perdere l'export in Cina

Il bando dell'amministrazione Biden al produttore di chip americano per impedire che i cinesi utilizzino tecnologie Usa a basso costo è stato per ora sostituito da una licenza temporanea di un anno. Ma la guerra tecnologica tra le due superpotenze è tutt'altro che conclusa


01/09/2022 16:53

di Francesca Gerosa - Class Editori

settimanale

Pericolo scampato, per ora, per Nvidia, l'azienda statunitense di processori grafici basati su AI, nel mirino dell'amministrazione del suo Paese per le esportazioni di materiali tecnologici in Cina. La società ha dichiarato che il governo americano ha autorizzato le esportazioni e i trasferimenti all'interno del Paese necessari per completare lo sviluppo del chip di intelligenza artificiale H100. Inoltre, Nvidia potrà evadere gli ordini dei chip di intelligenza artificiale A100 e H100 attraverso il suo stabilimento di Hong Kong fino al 1° settembre 2023.

Nvidia ha registrato vendite per 400 milioni di dollari in questo trimestre in Cina, che potrebbero sfumare se il ban minacciato dall'amministrazione Biden si fosse subito coincretizzato.

La minaccia ha preso corpo quando funzionari statunitensi hanno ordinato a Nvidia di limitare le sue esportazioni in Cina. Una mossa che potrebbe paralizzare la capacità delle aziende cinesi di svolgere lavori avanzati come il riconoscimento delle immagini e ostacolare gli affari di Nvidia nel Paese. La motivazione riguarda come sempre la sicurezza nazionale: il ban dovrebbe ridurre il rischio che i processori del gruppo vengano utilizzati dalle forze armate cinesi.

Tuttavia la società ha previsto di richiedere esenzioni alle misure dell'amministrazione Biden. Stacy Rasgon, analista di Bernstein, ha osservato che circa il 10% delle vendite dei data center di Nvidia proveniva dalla Cina e che quindi l'impatto sulle vendite è "probabilmente gestibile" per la società che, però, la scorsa settimana ha previsto un forte calo dei ricavi per il trimestre in corso sulla scia di un settore dei giochi più debole. Tanto da aspettarsi una contrazione delle vendite nel terzo trimestre del 17% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

In sostanza, l'amministrazione Biden ha imposto a Nvidia una licenza speciale per esportare i suoi prodotti in Cina, inclusi i chip A100 e H100. Una restrizione che riguarda anche il mercato russo, nel quale, però, Nvidia non ha clienti.

Da parte sua, Nvidia ha precisato che il divieto, che colpisce i suoi chip A100 e H100 progettati per accelerare le attività di apprendimento automatico, potrebbe interferire con il completamento dello sviluppo dell'H100, il chip di punta annunciato quest'anno.

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti non ha voluto dire quali nuovi criteri ha stabilito per i chip AI, che non possono più essere spediti in Cina, ma ha affermato che sta rivedendo le sue politiche e pratiche relative alla Cina per "tenere le tecnologie avanzate fuori dalle mani sbagliate". Non si è fatta attendere la risposta del Ministero degli Esteri cinese che ha accusato gli Stati Uniti di aver tentato di imporre un "blocco tecnologico" a Pechino, mentre il suo Ministero del Commercio ha affermato che tali azioni minano la stabilità delle catene di approvvigionamento globali. "Gli Stati Uniti continuano ad abusare delle misure di controllo delle esportazioni per limitare le esportazioni di articoli relativi ai semiconduttori verso la Cina, a cui la Cina si oppone fermamente", ha affermato il portavoce del Ministero del Commercio, Shu Jieting.

Non è la prima volta che gli Stati Uniti si sono mossi per bloccare la fornitura di chip. Nel 2020 l'amministrazione dell'ex presidente, Donald Trump, ha vietato ai fornitori di vendere chip realizzati utilizzando la tecnologia statunitense al gigante tecnologico, Huawei, senza una licenza speciale.

Senza i chip americani di aziende come Nvidia e AMD, le organizzazioni cinesi non saranno in grado di svolgere a costi contenuti il tipo di elaborazione avanzata utilizzata per il riconoscimento delle immagini e del parlato, tra le altre attività. Il riconoscimento delle immagini e l'elaborazione del linguaggio naturale sono comuni nelle applicazioni consumer come gli smartphone in grado di rispondere a domande e taggare le foto. Hanno anche usi militari come perlustrare le immagini satellitari alla ricerca di armi o basi e filtrare le comunicazioni digitali per raccogliere informazioni. (riproduzione riservata)


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