Le restrizioni imposte da Pechino sull'uso degli iPhone da parte dei dipendenti del governo centrale si stanno estendendo anche ai governi locali e alle aziende statali. Lo scrive il Nikkei, dopo che la notizia diffusa due giorni fa dal Wall Street Journal del divieto di uso degli apparati Apple per i dipendenti di alcuni ministeri ha avuto un pesante contraccolpo borsistico sul gigante tech. Seocndo alcune stime i dipendenti pubblici in Cina rappresentano una platea di circa 53 milioni di persone.
Il titolo di Apple, dove ieri ha chiuso in calo del 3% dopo aver registrato già un tonfo del 4% mercoledì, ha quindi risentito pesantemente delle notizie, non confermate ufficialmente, che arrivano da Pechino.
La fonte delle notizie è la stampa americana, secondo il Wall Street Journal, la Cina avrebbe ordinato ai funzionari delle agenzie governative di non portare iPhone in ufficio o usarli per lavoro, mentre secondo Bloomberg News il divieto potrebbe diffondersi ad altre società statali e agenzie sostenute dal Governo.
Le restrizioni, che non sono ancora state confermate dal governo cinese, sollevano preoccupazioni sul fatto che i prodotti Apple potrebbero essere coinvolti nelle tensioni internazionali tra Stati Uniti e Cina. La Cina continentale, che include Hong Kong e Taiwan, rappresenta infatti il terzo mercato più grande di Apple ed è responsabile di circa il 18% del fatturato totale di 394 miliardi di dollari. È anche il luogo in cui viene assemblata la stragrande maggioranza dei prodotti Apple.
Intanto, a preoccupare i mercati è anche la crescente concorrenza nel Paese da parte di Huawei e del suo nuovo cellulare Mate 60 Pro. La settimana scorsa, diversi retailer cinesi hanno iniziato a prendere ordini per lo smartphone che è diventato nel giro di poco tempo uno degli argomenti di tendenza sui social media.
Il telefono parte da un prezzo di 6.900 yuan, ovvero circa 940 dollari, e utilizza un chip prodotto in Cina dalla filiale di Huawei, HiSilicon. I primi test suggeriscono che il telefono può accedere allo standard 5G, sebbene le specifiche fornite da Huawei non menzionino tale capacità.
Il nuovo chip sviluppato dalla cinese SMIC e inserito negli smartphone Huawei è considerato una svolta nella capacità del gruppo cinese di produrre apparecchi con semiconduttori all'avanguardia. Infatti il nuovo chip 5G denominato Kirin 9000 e sviluppato dalla Semiconductor Manifacturing International Corporation (SMIC), una compagnia parzialmente di proprietà dello stato cinese, sarebbe il primo in Cina a utilizzare la tecnologia più avanzata da 7 nanometri.
Al momento la tecnologia up-to-date è quella da 4 nanometri, usata nelle ultime versioni di iPhone della Apple, ma il nuovo iPhone 15 - che dovrebbe essere presentato a breve - dovrebbe contenere un chip da 3 nanometri sviluppato dal gigante taiwanese TSMC. (riproduzione riservata)