I sughi a base di pomodoro di Mutti e le conserve sbarcano su due delle maggiori piattaforme di e-commerce in Cina, Tmall.com e JD.com. con Giglio Group, azienda leader in Italia nella progettazione, realizzazione e gestione di piattaforme di e-commerce ad alto valore aggiunto. Mutti ha siglato un accordo annuale in questo senso con il brand internazionale per prodotti alimentari a base di pomodoro, per implementare la strategia di marketing la promozione e la distribuzione di conserve, sughi, passate.
L'accordo prevede inoltre che Giglio Group si occupi anche della consegna, movimentazione e logistica dei prodotti Mutti, nonche' dell'implementazione della strategia di marketing per diffondere la conoscenza del brand Mutti su tutto il territorio cinese.
«L'accordo con Mutti e' di grande valore strategico non solo per le aziende coinvolte, ma anche per tutto il settore export del food Made in Italy in Cina. La cucina italiana e' un vanto in tutto il mondo, ma nonostante questo, l'intero settore ha una scarsa penetrazione proprio nel Paese con la piu' alta richiesta di prodotti di qualità», ha detto Alessandro Giglio, presidente e ceo di Giglio Group.
«Le aziende italiane sono dinanzi ad una grande opportunità, l'export in Cina del settore food italiano si ferma infatti all'1,3% contro il 6% della Francia. C'e' ancora molto da lavorare, il nostro accordo con Mutti aggiunge un tassello importante all'export del Made in Italy», ha continuato Giglio, sottolinenando che per arrivare in Cina è importante affidarsi a chi può supportare il cliente non solo sugli aspetti piu' concreti, come logistica, pagamenti, servizio clienti ma anche sulla fondamentale strategia marketing.
Con quasi 5mila milioni di quintali di pomodoro trasformati, Mutti è tra i principali produttori italiani di conserve. La nuova passata “in diretta dal campo” sarà disponibile a breve per la vendita. Dopo un 2019 positivo Francesco Mutti, ceo dell'azienda, punta a crescere ancora dopo il buon bilancio dello scorso anno chiuso con una crescita del 6% in Italia e quasi del 20% all'estero. Il gruppo è leader in sette Paesi europei (Francia, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Slovenia, oltre all'Italia) e in Germania ha trainato il mercato. Le vendite nette nel 2019 sono passate da 339 a 378 milioni, segnando un +11,5%. Il marchio Mutti in particolare è salito da 297 a 339 milioni (+14%) con un ebitda di 26,6 milioni.
Per le esportazioni di prodotti agroalimentari è un momento particolarmente favorevole come indicano gli ultimi dati realtivi ai primi 8 mesi di quest'anno rilevati da Imea. Il dato di agosto conferma, nel complesso, una progressione del food made in Italy sui mercati esteri (+3% ), per un valore di 29,4 miliardi di Euro.
I dati per comparto, disponibili solo per i primi sette mesi dell'anno, evidenziano una crescita a doppia cifra per la pasta, con un +30% rispetto al periodo gennaio - luglio 2019.
Oltre all'ottima performance della pasta e, più in generale, dell'intero comparto dei derivati dei cereali (+13% nel periodo gennaio-luglio), l'analisi dell'Ismea evidenzia il buon andamento degli ortaggi freschi e trasformati (+7,8%), in un contesto positivo anche per gli oli (+5%) e le coltivazioni industriali (+13,7%).
Da un'elaborazione su dati Istat Coeweb relativi ai settori dell'agricoltura e dei prodotti alimentari emerge anche che nei primi sei mesi del 2020 l'export food&beverage italiano è stato pari a oltre 22 miliardi di euro, in crescita del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. In testa - con un valore di 13,7 miliardi e un incremento del +5,4% in un anno - si posizionano le esportazioni di prodotti alimentari, seguite da quelle dell'agricoltura con 3 miliardi e una crescita del +1,8%.
Le esportazioni sono state sostenute soprattutto dai mercati orientali con una crescita in Giappone del 16,9%, in Cina del 13,7% e Oceania dell'8%. Bene anche mercati storici come Germania +6,7%, Svizzera a +5,7%, Stati Uniti e Francia, entrambi con un +4,2%.
Tra i territori italiani che hanno contributo di più all'export in testa l'Emilia-Romagna, con oltre 4 miliardi, mentre completano il podio pressoché a parimerito Veneto e Lombardia, che hanno esportato per 3,43 e 3,42 miliardi rispettivamente. Segue a poche lunghezze il Piemonte con circa 3 miliardi. Sopra il miliardo di valore si posizionano anche la Campania con quasi 2 miliardi di euro, la Toscana (1,26) e il Trentino-Alto Adige (1,16). (riproduzione riservata)