«È importante che l'Occidente non soccomba all'isteria anti-cinese mal informata e riconosca i vantaggi reciproci del coinvolgimento cinese nella nostra economia». Con questa bizzarra dichiarazione d'intenti, Tobias Ellwood, il presidente della commissione difesa del parlamento inglese, ha annunciato oggi che la commissione ha espresso il suo sostegno alla decisione del governo di Londra di bandire Huawei dallo sviluppo delle reti 5G nel Regno Unito, sostenendo di aver trovato prove di collusione tra l'azienda e lo stato cinese.
«La preoccupazione per Huawei si basa su prove evidenti di collusione tra l'azienda e l'apparato del Partito Comunista Cinese», ha affermato il comitato legislativo nel suo rapporto di 91 pagine.
«Proteggere il pubblico e preservare la sicurezza della nostra nazione sono tra le principali responsabilità del governo. La decisione di incorporare una tecnologia che le comprometta costituirebbe un grave abbandono di questi doveri», ha affermato Ellwood, «non dobbiamo rinunciare alla nostra sicurezza nazionale per il bene dello sviluppo tecnologico a breve termine», ha aggiunto.
Ellwood ha anche ammesso che il governo «ha dovuto bilanciare le proprie considerazioni tecniche con le pressioni di alleati come Stati Uniti e Australia».
Lo scorso luglio, il primo ministro Boris Johnson, che in precedenza aveva consentito a Huawei di lavorare su parti non sensibili della rete 5G del Regno Unito, ha fatto un'inversione di marcia sotto la pressione dell'amministrazione statunitense e ha ordinato ai fornitori di servizi mobili del Regno Unito di rimuovere completamente entro il 2027 le apparecchiature prodotte da Huawei per le reti 5G del Paese.
Se, quindi ci vorranno ancora 7 anni perché le imprese inglesi rimuovano le apparecchiature cinesi dalle reti 5G, non è chiaro a che cosa si riferisca la commissione difesa parlando di sviluppo tecnologico a breve termine, che nel senso comune significa a 12 mesi, al più. (riproduzione riservata)