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In Germania si testa la sicurezza del 5G, per Huawei rischio divieto

La mossa rappresenta un'inversione di rotta per Berlino, che per anni ha opposto resistenza alle richieste mosse dagli Stati Uniti ai partner europei di vietare l'uso di apparecchiature prodotte da società cinesi


08/03/2023 14:43

di Mauro Romano - Class Editori

Olaf Scholz
Olaf Scholz

Il governo tedesco ha avviato una revisione delle reti di telecomunicazioni mobili 5G del Paese come parte di una più ampia rivalutazione delle sue relazioni con la Cina. La mossa rappresenta un'inversione di rotta per Berlino, che per anni ha opposto resistenza alle richieste mosse dagli Stati Uniti ai partner europei di vietare l'uso di apparecchiature prodotte da società cinesi come Huawei e Zte nelle infrastrutture critiche.

"È in corso una revisione", ha confermato ieri Maximilian Kall, portavoce del ministero dell'Interno tedesco, aggiungendo che l'indagine potrebbe portare gli operatori a dover rimuovere le apparecchiature non sicure dalle loro reti. Il governo può già vietare nuovi contratti con fornitori stranieri che considera una minaccia per la sicurezza nazionale, ma l'attuale revisione - ha spiegato Kall - valuterà soprattutto i rischi per la sicurezza posti dai componenti esistenti nelle reti delle telecomunicazioni.

In base alla legge approvata due anni fa, il governo tedesco ha ampia autorità per esaminare l'infrastruttura di telecomunicazioni del Paese alla ricerca di falle di sicurezza. Ma a differenza di altri Paesi in Europa, la Germania non ha mai vietato in maniera esplicita l'uso di apparecchiature appartenenti a Huawei o Zte. In assenza di un divieto esplicito, gli operatori di telecomunicazioni tedeschi sono diventati sempre più dipendenti da tali apparecchiature, che spesso sono più economiche di quelle offerte dai concorrenti non cinesi.

Secondo un rapporto del 2022 di Strand Consult, società di consulenza per le telecomunicazioni, i fornitori cinesi rappresentano il 59% dell'hardware nella rete di accesso radio 5G della Germania, rispetto al 41% nel Regno Unito, al 17% in Francia e allo 0% in Svezia. Sebbene il cancelliere tedesco Olaf Scholz abbia respinto le pressioni degli Stati Uniti per allontanarsi dalla Cina, il principale partner commerciale della Germania, i membri della sua coalizione hanno chiesto al governo di ridurre la sua dipendenza dalla tecnologia cinese. Gli appelli sono diventati più espliciti da quando l'invasione russa dell'Ucraina un anno fa ha messo in luce la forte dipendenza della Germania dall'energia russa e ha costretto il Paese a ricostruire il suo mercato energetico quasi da zero a costi enormi.

Il Partito dei Verdi tedesco, in particolare, ha adottato una linea dura nei confronti della Cina e ha esortato Scholz a sostenere le iniziative volte a ridurre la dipendenza della Germania dalla Cina. Ieri, il ministro dell'Economia tedesco Christian Lindner, membro dei Liberali Democratici, partner minore della coalizione, ha accolto con favore la revisione, affermando in un'intervista televisiva che, sebbene non sia stata presa alcuna decisione in merito a un divieto, "c'è ora un'indicazione sulla direzione in cui può andare". (riproduzione riservata)


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