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L'e-commerce Giglio porta il cibo Made in Italy in Cina

Le prime società partner con cui sono stati stretti accordi sono Riso Scotti, Fratelli Carli, Generale Conserve, Everton e il gruppo di spumanti Bosca, brand che si vanno ad aggiungere a quelli di Cameo, Fabbri e Grandi Salumifici italiani già' presenti nel portafoglio marchi grazie alla recente acquisizione di Terashop.


25/09/2019 11:01

di Mauro Romano - Class Editori

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Alessandro Giglio, numero uno del gruppo omonimo

Anche il cibo sbarca sull'e-commerce di Giglio Group. La vendita si concentrerà in un primo momento nei mercati già maturi dal punto di vista dell'e-commerce, ossia Stati Uniti ed Europa, ma l'azienda guidata da Alessandro Giglio scommette forte anche sulla Cina, che presidia con una propria sede e dove già oggi raggiunge circa 180 milioni di utenti.

Giglio ha anche un ruolo in un programma su Cctv, la tv di Stato, nell'ambito del quale vengono raccontate le peculiarita' del cibo made in Italy. "Parafrasando il celebre adagio su Maometto, si potrebbe dire che se il consumatore non va al brand e' quest'ultimo che deve andare fino al consumatore", ha spiegato il presidente e ceo del gruppo multimediale.

Le prime società partner con cui sono stati stretti accordi nel nuovo filone sono Riso Scotti, Fratelli Carli, Generale Conserve, Everton e il gruppo di spumanti Bosca, brand che si vanno ad aggiungere a quelli di Cameo, Fabbri e Grandi Salumifici italiani già presenti nel portafoglio marchi grazie alla recente acquisizione di Terashop.

L'allargamento al food dopo moda e design, ha spiegato Giglio, è coerente con gli obiettivi strategici del Piano Industriale al 2023. Ha però fatto intendere che entro fine anno o all'inizio del 2020 il progetto strategico potrebbe essere rivisto per includere anche il nuovo ramo d'attività e le aspettative di fatturato.

Il comparto del commercio elettronico, d'altronde è una torta che continua  crescere. I valore globale, secondo le stime , dovrebbe raggiungere nel 2022  4 triliardi di dollari. In questo contesto, il made in Italy vende all'estero per quasi 463 miliardi e le vendite online rappresentano il 20%. Per quanto riguarda la logistica, il gruppo Giglio si avvale oggi di quattro hub di raccolta: uno in Italia, che serve l'intera Europa, uno nel New Jersey, all'avanguardia per automazione, uno ad Hong Kong e uno in Cina, all'interno di una free trade zone a Shenzhen. (riproduzione riservata)


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