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Microsoft alleggerisce in Cina, i giapponesi si allargano

Mentre la big tech americana conferma di voler spostare alcune centinaia di dipendenti dalle sedi nella Repubblica popolare, Honda e Panasonic annunciano sostanziosi investimenti strategici per vendere più elettronica e auto elettriche nel mercato del Dragone


17/05/2024 11:35

di Sara Bichicchi - Class Editori

settimanale
Sarya Nadella, ceo di Microsoft

Mentre salgono le tensioni tra Cina e Usa in tema di dazi e Microsoft lascia intendere di voler alleggerire la propriam presenza nella Repubblica popolare spostando centinaia di dipendenti, due big giapponedi del calibro di Panasonic e Honda annunciano investimenti per miliardi nel mercato del Dragone.

La mossa di Microsoft non è ancora ufficiale ma secondo fonti americane il gruppo avrebbe fatto ad alcune centinania di dipendenti cinesi, tra 700 e 800, coinvolte nelle attività di machine learning e cloud computing, la proposta di trasferirsi fuori dalla Cina. La big tech, secondo le stesse fonti, ha un team di circa 7 mila ingegneri nell’area Asia-Pacifico, con base soprattutto in Cina, lo spostamento riguarderebbe più o meno il 10% del personale asiatico. A tutti i lavoratori interessati sarebbe stato proposto un ventaglio di opzioni che includono Paesi come Stati Uniti, Irlanda, Australia e Nuova Zelanda.

La mossa della big tech si inserisce in un contesto di tensioni geopolitiche crescenti tra Stati Uniti e Cina e di una forte competizione  in campo tecnologico, dove da un paio di anni è in corso una sorta di «guerra dei chip». Nel 2025 i dazi sui semiconduttori passeranno dal 25% al 50%, ma la Cina non ha intenzione di stare a guardate.

Microsoft è presente in Cina da oltre 20 anni e ha precisato al Wall Street Journal che la proposta di trasferimento fatta ai dipendenti è facoltativa e rientra nelle attività globali del gruppo. Un portavoce ha puntualizzato anche che l’azienda continuerà a operare in Cina.

Per quanto riguarda, invece, le mosse dei giapponesi, è stato il presidente e ceo di Panasonic China Northeast Asia, Ayumu Kinoshita, ad annunciare che il suo gruppo investirà 1,2 miliardi di yuan, circa 166 milioni di dollari, per ampliare le proprie operazioni in Cina costruendo nuove fabbriche. In un'intervista al notiziario The Paper,  ha spiegato che l'azienda giapponese ha già investito nel mercato cinese su 19 stabilimenti dal 2019 a oggi. Ad aprile di quest'anno è entrata in produzione la nuova fabbrica di Zhejiang, che ha previsto un investimento di 440 milioni di yuan.

Di taglia diverse, con uno zero in più, le strategia di Honda che prevede di lanciare in Cina 10 modelli di veicoli elettrici a marchio Honda entro il 2027, con l'obiettivo di generare il 100% delle vendite del Paese esclusivamente da Ev entro il 2035. La mossa fa parte di un piano che porterà il costruttore giapponese a investire sull'elettrico ben 65 miliardi di dollari entro il 2030, con l'obiettivo di costruire i nuovi modelli elettrici un modo da poter risparmiare il 35% sui costi di produzione attuali. 

Il gruppo mira, inoltre, a tagliare le spese per l'approvvigionamento delle batterie da acquistare in Nord America di oltre il 20% entro il 2030 e a produrre circa 2 milioni di veicoli elettrici all'anno. Tra gli obiettivi di Honda anche la creazione della serie Honda 0, una linea di "veicoli elettrici completamente nuova" che la società creerà appunto da "zero" con un approccio "sottile, leggero e saggio". A gennaio, la casa automobilistica aveva presentato due modelli concept al Ces di Las Vegas: la berlina e lo Space-Hub. Per quanto riguarda la berlina, che diventerà il modello di punta della serie, Honda prevede il lancio sul mercato di un modello simile nel 2026. (riproduzione riservata)


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