MENU
Azienda Information Technology

Nvidia studia nuovi chip per aggirare i divieti sulle vendite in Cina

La multinazionale americana creata da Jen-Hsun "Jensen" Huang, cinese di Taiwan, non vuole e non può mettere a rischio un quarto del suo fatturato, quello realizzato in Cina, per seguire la politica dell'amministrazione americana che non vuole rafforzare tecnologicamente la Repubblica popolare. Così il gruppo ha sviluppato tre chip specificamente pensati per il mercato cinese


22/07/2024 18:19

di Francesca Gerosa - Class Editori

settimanale
Jen-Hsun "Jensen" Huang, presidente e ceo di Nvidia

Nvidia sta lavorando a una versione dei suoi nuovi chip AI di punta per il mercato cinese che sia compatibile con gli attuali controlli sulle esportazioni degli Stati Uniti. Il colosso dei semiconduttori per l'AI ha presentato a marzo la serie di chip Blackwell, la cui produzione di massa è prevista per la fine dell'anno. All'interno della serie, il B200 è 30 volte più veloce del suo predecessore in alcuni compiti come la fornitura di risposte da parte di chatbot. "Nvidia collaborerà con Inspur, uno dei suoi principali partner distributori in Cina, per il lancio e la distribuzione del chip, che è provvisoriamente chiamato B20", hanno alcune fonti all'agenzia Reuters.

Washington ha inasprito i controlli sulle esportazioni di chip all'avanguardia verso la Cina nel 2023, cercando di impedire scoperte nel campo del supercalcolo che potrebbero aiutare l'esercito cinese. La scorsa settimana i titoli delle società che producono semiconduttori sono crollati dopo che Bloomberg News ha riferito che l'amministrazione di Biden sta valutando una misura chiamata "regola dei prodotti diretti esteri", che consentirebbe agli Stati Uniti di bloccare la vendita di un prodotto se realizzato con tecnologia americana. Ma ora che il presidente statunitense ha fatto un passo indietro alle prossime elezioni di novembre, bisognerà vedere se alle parole seguiranno i fatti.

Comunque, dallo scorso anno, ricorda Reuters, Nvidia ha sviluppato tre chip specificamente pensati per il mercato cinese. Il chip più avanzato, l'H20, ha avuto inizialmente un inizio debole tanto che l'azienda statunitense ha fissato un prezzo più basso rispetto a quello di un chip rivale di Huawei, "ma le vendite sono ora in rapida crescita", hanno aggiunto le fonti. La Cina, si ricorda, ha rappresentato il 17% dei ricavi del gigante Usa nell'esercizio fiscale fino a gennaio dal 26% di due anni fa. Secondo una stima del gruppo di ricerca SemiAnalysis, quest'anno venderà nel Paese oltre 1 milione di chip H20, per un valore di circa 12 miliardi di dollari.

Il settore tecnologico è stato uno dei settori a registrare le migliori performance finora quest'anno, grazie soprattutto all'euforia crescente intorno all'intelligenza artificiale (AI). I colossi tecnologici, le mega cap, sono stati i maggiori beneficiari del trend, con Nvidia che sta vivendo il suo momento di gloria: l'azione solo quest'anno è balzata del 145%, la performance migliore nel gruppo dei Magnifici 7. Considerando che la rivoluzione AI è solo agli inizi, ci sono molte ragioni, secondo gli analisti di Mootley Fool, per credere che Nvidia abbia davanti a sè ancora giorni brillanti. Ma gli investitori intelligenti sanno bene che le azioni non aumentano di valore per sempre.

Al momento Nvidia è considerata il leader di mercato nella tecnologia Gpu. I chip A100 e H100 dell'azienda sono utilizzati da alcune delle più grandi aziende del mondo, tra cui Tesla e Meta Platforms. Inoltre, il ritmo con cui Nvidia sta innovando è al tempo stesso ispiratore e impressionante. All'inizio di quest'anno, l'azienda ha presentato i suoi chip di prossima generazione, noti come Blackwell. Secondo il management, la domanda per Blackwell supera già l'offerta, un buon segno, dimostra che i risultati aziendali promettenti continueranno.

Sebbene gran parte delle vendite e dei profitti del gigante Usa siano legati al business dei chip, è importante che gli investitori si rendano conto che c'è parecchia concorrenza all'orizzonte. I concorrenti diretti più vicini a Nvidia sono Advanced Micro Devices e Intel, fanno presente gli analisti di Mootley Fool. Anche se sono aziende molto più piccole di Nvidia, gli esperti vedono alcuni motivi secondo cui loro rispettivi business potrebbero iniziare a guadagnare momentum. In particolare, gli investitori dovrebbero fare molta attenzione al trend della domanda e offerta di Nvidia. In superficie, l'aumento della domanda può essere considerato positivo. In sostanza, quando le aziende assistono a un'impennata della domanda per prodotti e servizi possono ottenere un pricing power forte. Questo può accelerare le vendite fungendo anche da catalizzatore per un'espansione anomala dei margini. Successivamente, i profitti e il flusso di cassa in aumento aiutano le aziende a reinvestire nel business e in altre iniziative di crescita. Questo è esattamente ciò che sta accadendo a Nvidia in questo momento.

"C'è però un aspetto negativo della domanda eccessiva. Se la domanda è così alta che le aziende hanno difficoltà a soddisfare gli arretrati, i clienti inizieranno a cercare soluzioni alternative. Considerando che la domanda per i Gpu Blackwell di Nvidia sta già superando la capacità di fornitura, pensiamo che questo sia il momento in cui Amd e Intel possano fare una mossa", affermano gli analisti di Mootley Fool.

Amazon è nota soprattutto per l'e-commerce e per l'infrastruttura di cloud computing, ma l'azienda ha diverse altre opportunità che potrebbero rappresentare una minaccia per Nvidia. In particolare, nell'ambito degli accordi con le start-up di AI Anthropic e Hugging Face, Amazon integrerà nei suoi servizi cloud un maggior numero di chip di formazione di produzione propria. Questa stessa strategia sta prendendo piede anche in casa di Meta. Sebbene quest'ultima sia attualmente un grande utilizzatore di Gpu di Nvidia, non ha lesinato sulle proprie ambizioni. Come Amazon, Meta sta sviluppando un proprio chip, denominato Meta Training and Inference Accelerator. La tesi di fondo di questo chip è che può aiutare Meta a internalizzare maggiormente la propria tecnologia e a dipendere meno dai fornitori esterni. In teoria, questo potrebbe portare a significativi risparmi sui costi a lungo termine, aprendo anche nuove opportunità a livello di ricavi.

In conclusione, "considerando la leadership di Nvidia nel settore dei Gpu e il suo impareggiabile potere nella determinazione dei prezzi, l'azienda sta vivendo un periodo unico di accelerazione dei ricavi e dei profitti. Tuttavia, ci sono numerosi concorrenti diretti e indiretti emergenti che, secondo noi, influenzeranno il business dei chip del gruppo. Per questo motivo", affermano gli esperti di Mootley Fool, "pensiamo che sia molto probabile che Nvidia alla fine perderà il suo pricing power e sperimenterà un rallentamento della crescita dei ricavi. Di conseguenza, i margini dell'azienda dovrebbero contrarsi e anche i profitti probabilmente inizieranno a diminuire. Certo non sarà una crisi esistenziale", dicono, "ma è ragionevole dire che l'azienda non potrà prosperare per sempre sul suo business dei Gpu. Gli investitori interessati al settore dei chip potrebbero considerare alcune delle alternative esplorate sopra, poiché molte di queste aziende sono sottovalutate".


Chiudi finestra
Accedi