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Pechino autorizza la diffusione al pubblico di Ernie, l'IA di Baidu

Presentata lo scorso marzo, la risposta cinese a Chat Gpt (non utilizzabile in Cina) era finora disponibile solo agli utenti selezionati e ai partner commerciali del motore di ricerca. Il chatbot cinese si è piazzato subito al primo posto della classifica delle app più popolari sull'App store di Apple in Cina


31/08/2023 13:30

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Robin Li, ceo di Baidu

Il chatbot di intelligenza artificiale generativa Ernie sviluppato dal colosso dei motori di ricerca cinese Baidu sarà disponibile adesso per il pubblico attraverso un'app o il sito web ufficiale.

L'annuncio è arrivato direttamente dalla società cinese, dopo aver ricevuto il via libera di Pechino. Baidu aveva lanciato il chatbot lo scorso 16 marzo, limitandone però l'accesso ai partner commerciali dell'azienda e a un numero selezionato di utenti iscritti a una lista d'attesa.

Secondo l'amministratore delegato della società, Robin Li, Baidu sarà in grado di raccogliere importanti feedback umani dal mondo reale con il rilascio del modello al pubblico, contribuendo a migliorare anche i modelli di base. Intanto, come riporta Cnbc, il chatbot si è piazzato subito al primo posto della classifica delle app più popolari sull'App Store di Apple in Cina.

Oltre a Ernie Bot, Baidu si appresta a lanciare una serie di nuove applicazioni nate dall'intelligenza artificiale che permetteranno agli utenti di sperimentare pienamente le quattro capacità fondamentali dell'intelligenza artificiale generativa: la comprensione, la produzione, la ragione e la memoria, oltre alla compagnia.

Le aziende cinesi si stanno affrettando a sviluppare progetti di intelligenza artificiale generativa da quando ChatGpt di OpenAi ha guadagnato popolarità in tutto il mondo all'inizio di quest'anno. L'utilizzo di ChatGpt non è consentito in Cina, dove l'accesso a Google e Facebook è bloccato, tuttavia nell'ultimo periodo i massimi leader cinesi hanno espresso commenti di alto profilo sulla necessità di sviluppare tecnologie a livello nazionale, con specifico riferimento all'intelligenza artificiale.

Il 15 agosto è entrato in vigore il "regolamento provvisorio" cinese per la gestione dei servizi di intelligenza artificiale generativa. Le regole affermano che non si sarebbero applicate alle aziende che sviluppavano la tecnologia dell'intelligenza artificiale finchè il prodotto non fosse stato disponibile al pubblico di massa. Un approccio meno stringente rispetto alla bozza pubblicata ad aprile in cui si affermava che le disposizioni si sarebbero applicate anche nella fase di ricerca. (riproduzione riservata)


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