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Pechino prepara una stretta sugli influencer di acquisti online

Il settore è dominato dalle app operate da ByteDance, Kuaishou Technology e Huya, che sono utilizzate da circa il 70% degli utenti Internet del Paese, secondo il China Internet Network Information Center. Il pubblico di spettatori di queste app ha superato i 700 milioni lo scorso anno


30/03/2022 17:58

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Ayayi, influencer digitale dotata di intelligenza artificiale

La Cina starebbe progettando una nuova stretta sull'industria del live streaming, un settore che ha un giro d'affari da 30 miliardi di dollari, con l'intenzione di contenere il potere delle grandi aziende dell'hi-tech e mettere un freno ai contenuti sul web destinati ai giovani.

Secondo il Wall Street Journal, che ha attinto a fonti cinesi, la Cyberspace Administration of China avrebbe allo studio l'introduzione di nuove leggi per mettere limiti alla spesa giornaliera degli utenti per le mance digitali, fissare un limite giornaliero su quanto possono incassare gli streamer dai fan e imporre una censura più severa sui contenuti.

Le app per il live streaming, che mostrano contenuti generati da influencer e persone comuni su argomenti molto eterogenei, sono una prerogativa degli ultimi anni e hanno visto crescere in modo esponenziale il numero di utenti anche in Cina, dove il settore è dominato dalle app operate da ByteDance, Kuaishou Technology e Huya, che sono utilizzate da circa il 70% degli utenti Internet del Paese, secondo il China Internet Network Information Center. Il pubblico di spettatori di queste app ha superato i 700 milioni lo scorso anno.

Molti influencer incassano commissioni per i prodotti che promuovono, ma per molti di loro un flusso di entrate chiave si presenta sotto forma di mance e regali virtuali, che vanno dall'equivalente di 15 centesimi per una birra virtuale a più di 1.100 dollari per una navicella spaziale virtuale. Inoltre, i live streamer più famosi sono supportati da team di marketing professionisti e possono guadagnare decine di migliaia di dollari ogni giorno con donazioni dirette dei fan.

Qualunque tentativo di mettere un freno al settore, secondo il Wsj, sarebbe solo l'ennesimo passo di un governo che ha adotatto diverse misure per 'controllare' i comportamenti su Internet, in particolare per i giovani. Solo nell'ultimo anno, la Cina ha sanzionato i fornitori di servizi educativi online con scopo di lucro, si è scagliata contro quella che ha descritto come culto delle celebrità e ha fissato limiti rigorosi sulla quantità di tempo che i minori possono trascorrere giocando ai giochi per computer. Tutte queste misure hanno influenzato la fiducia degli investitori sui titoli cinesi, innescando grandi sell-off nei settori dei videogiochi e dell'e-commerce. (riproduzione riservata)


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