La lunga relazione che lega Huawei all’Italia, cementata in 15 anni di presenza da parte del colosso cinese delle telecomunicazioni, ha visto nella nuova sede all’interno del Lorenteggio Village, che ospita anche Vodafone, un nuovo capitolo. ««L’apertura di una nuova sede risponde non solo alle esigenze di crescita dell’azienda, che oggi impiega oltre 800 persone in tutta Italia, di cui l’85% locali, ma alla volontà di aprire le porte a operatori e aziende pubbliche e private per conoscere e toccare con mano le innovazioni e le soluzioni con cui ci proponiamo di continuare a contribuire alla digitalizzazione del Paese», ha dichiarato Thomas Miao, ceo di Huawei Italia.
La nuova sede ospita anche un Innovation, Experience and Competence Center (Iecc), all’interno del quale è possibile sperimentare concretamente la visione tecnologica di Huawei: portare il digitale a ogni persona, casa e organizzazione per un mondo più intelligente e connesso, anche attraverso soluzioni per le smart city e i mercati verticali. Il 5G, la nuova generazione di reti di telefonia mobile che si prepara a debuttare anche in Italia e vede Huawei in un ruolo di leadership strategica, riveste un ruolo importante all’interno del centro: oltre alla spiegazione dei vari use case realizzati nel mondo, è possibile toccare con mano una delle innovazioni frutto della ricerca e sviluppo di Huawei, l’antenna intelligente dotata di tecnologia Massive Mimo utilizzata nei trial 5G di Milano, Bari e Matera, che permette di aumentare le capacità trasmissiva della cella 5G.
All’inaugurazione erano presenti anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ilsottosegreterario alla Presidenza della Regione Lombardia, Alan Cristian Rizzi, il Console Generale della Reoubblica Popolare Cinese a Milano, Song Xuefeng, e Abraham Liu, vice presidente di Huawei per l’Europa, che ha ribadito la volontà di collaborazione con le autorità in relazione ai timori sulla sicurezza delle reti 5G: «Capiamo perfettamente i timori legati alla cybersicurezza ed è una sfida che tutti condividiamo, noi e l’Europa, e siamo impegnati a superarla. Negli ultimi anni la nostra azienda e l’Europa sono cresciute insieme e la loro collaborazione ha prodotto grandi risultati».
Liu ha aggiunto che Huawei è pronta «a seguire qualsiasi tipo di regole che saranno fissate dai Governi e dalla comunità europea. Secondo noi ogni stakeholder si deve sedere allo stesso tavolo per discutere delle preoccupazioni e fissare degli standard comuni e questi standard devono essere seguiti da tutti i fornitori di tecnologia, non solo da noi, ma anche gli altri, quelli europei e americani. Tutti dobbiamo trovare una soluzione comune a questi problemi relativi alla sicurezza». Liu ha concluso sottolineando la centralità dell’Europa nella strategia di Huawei, che «è ora il nostro più grande mercato al di fuori della Cina.
Nell’ultimo decennio Huawei ha fornito prodotti e servizi nel Vecchio Continente per circa 40 miliardi di dollari, creando posti di lavoro per decine di migliaia di persone». In Europa sono stati creati 23 istituti di ricerca e sviluppo, con un investimento di oltre 1 miliardo di dollari. Abbiamo realizzato OpenLabs in Europa per potenziare gli ecosistemi in cui operiamo: Huawei collabora con le Pmi europee nell’innovazione digitale e, nei prossimi tre anni, investiremo 50 milioni di dollari negli OpenLabs europei».