«La collaborazione con l’agenzia spaziale cinese si concretizzerà con la realizzazione, da parte dell’Italia, di un modulo abitativo che farà parte della stazione orbitante del Paese asiatico», ha dichiarato a Class Editori-Milano Finanza Piero Benvenuti, neo commissario dell’Agenzia spaziale iItaliana che ha sostituito Roberto Battiston, primo firmatario dell'accordo con l'Agenzia spaziale cinese.
«Essere partner della Cina significa stringere dei rapporti, dare opportunità di volo ai nostri astronauti e avere la possibilità di installare esperimenti italiani in un ambiente di microgravità. L’Italia è una specie di apripista per le collaborazioni con l’emergente agenzia cinese, che ha un piano di sviluppo molto ambizioso che comprende anche l’esplorazione lunare e marziana,» ha puntualizzato Benvenuti.
Il programma Made in China 2025 punta dritto sullo Spazio interstellare, con l’obiettivo di raggiungere il 70% di contenuto tecnologico domestico nella componentistica di maggior valore entro il 2025 per essere la nazione leader in questi settori entro il 2049. L’industria aerospaziale cinese è uno dei settori più giovani dell’economia del Dragone ma quello con i ritmi di crescita più elevati, con grande impatto sul resto dell’industria dei servizi: oltre 2 mila forme di tecnologia spaziale sono state impiegate nei settore delle telecomunicazioni, del tessile, dell’industria petrolifera, dei trasporti, della medicina e in agricoltura, grazie ai programmi spaziali avviati 25 anni fa.
L'accordo dell’Asi con la China Manned Space Agency (Cmsa) per nuove sperimentazioni scientifiche rivolte allo studio delle missioni di lunga durata degli astronauti in particolare sugli aspetti di biomedica e fisiologia e delle relative tecnologie risale a due anni fa, al febbraio 2017. «Questo accordo è importante per tutta la comunità scientifica europea e internazionale in preparazione delle future missioni di esplorazione umana del sistema solare. Solo un patrimonio comune di conoscenze può farci progredire con successo nell’esplorazione spaziale», aveva allora commentato con Milano Finanza International (gruppo Class Editori) l'allora presidente Battiston.
Le ricadute della partnership Italia-Cina sono significative, considerata, da una parte, la posizione di leadership che l’Italia ha raggiunto nel settore del volo umano nell’ambito della realizzazione e dello sfruttamento della Stazione Spaziale Internazionale e, dall’altra, l’importante programma di volo umano che la Cina sta sviluppando, in particolare con la realizzazione della Stazione Spaziale Tiangong-3. .
Ma tra i tanti programmi cinesi che l’Italia è in grado di supportare c’è anche la stazione spaziale internazionale, ISS. Nei capannoni della Thales Alenia Space di Torino, joint venture tra Leonardo e i francesi di Thales Group, è stato prodotto il 50% dei moduli abitabili della ISS, compresa la famosa cupola, da dove gli astronauti scattano foto meravigliose della Terra. E sempre Leonardo, attraverso la sua jv Telespazio, ha sottoscritto un importante accordo con il gruppo CAST, corporation governativa dell’industria spaziale cinese per la fornitura di servizi via satellite.
Nel settore aerospaziale, l’Italia è in cima alle classifiche mondiali per la capacità di costruire satelliti e per i programmi di valorizzazione economica attraverso servizi venduti alle più importanze potenze economiche del mondo, come indica il decollo del satellite dimostrativo del progetto Prisma che avverrà alle 2,50 (ora italiana) della notte tra il 14 e il 15 marzo dalla base spaziale europea di Kourou nella Guyana Francese.
Alla realizzazione di questo satellite unico al mondo hanno partecipato numerose imprese italiane tra cui Leonardo, per la parte elettro-ottica, e OHB Italia, un raggruppamento di imprese di cui fanno Avio, per il vettore Vega, Telespazio per il centro di controllo, il centro spaziale di Matera per l'acquisizione e il trattamento dei dati e Thales Alenia Space, per il sistema di raccolta dati a bordo del satellite.
«Sarà una missione innovativa e sperimentale, un sistema di osservazione della superficie terrestre con caratteristiche particolari: per ogni elemento di immagine raccolto c’è la possibilità di ottenere lo spettro elettromagnetico, cioè la composizione di tutti i colori emessi da ogni elemento della superficie. Ciò ci permetterà di monitorare con grande precisione la composizione del terreno e le sue variazioni dipendenti dalle condizioni climatiche,» ha spiegato Benvenuti.
Le immagini iperspettrali di Prisma potranno essere utilizzate, ad esempio, in agricoltura per monitorare lo sviluppo delle piante o la condizione fisica del terreno. Un altro ambito di applicazione è il monitoraggio dell’ambiente, dell’inquinamento territoriale, del cambiamento climatico; il satellite darà informazioni dettagliate relative all’evoluzione del terreno, che potranno essere utilizzate anche per controllare la siccità o lo sviluppo di incendi: sarà possibile individuare anche in fasi molto iniziali lo sviluppo di incendi e i focolai da cui possono partire.