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TikTok nel mirino della giustizia Usa, potrebbe nuocere ai bambini

L'iniziativa è di alcuni procuratori di stati importanti fra cui California, Florida, New Jersey che allarga una precedente azione avviata contro Instagram (Meta-Facebook). Quest'anno la piattaforma cinese ha circa 90 milioni di utenti solo negli Stati Uniti


03/03/2022 15:21

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale

TikTok, la piattaforma social controllata dalla cinese ByteDance, è entrata nelle indagini di una coalizione bipartisan di procuratori generali statunitensi che sta esaminando gli effetti del suo utilizzo sulla salute mentale di bambini e adolescenti.

L'indagine sul colosso cinese, che negli ultimi anni ha registrato una crescita della community impressionante - 90 milioni di utenti solo negli Stati Uniti nel 2022 - va ad ampliare quella avviata contro Instagram di Meta Platforms a novembre dello scorso anno. Il timore alla base è che i contenuti presenti sulle due piattaforme social possano avere effetti negativi sulla salute e sui comportamenti dei più giovani.

«Oggi, i procuratori generali di tutta la nazione hanno aderito a un'indagine su TikTok per aver fornito e pubblicizzato la sua piattaforma di social media a bambini e giovani adulti sebbene l'uso sia associato a danni alla salute fisica e mentale", si legge nella dichiarazione congiunta diffusa dai procuratori Usa.

All'iniziativa partecipano i procuratori generali di California, Florida, Kentucky, Massachusetts, Nebraska, New Jersey, Tennessee e Vermont.

«L'indagine esaminerà i danni causati dalla piattaforma agli utenti giovani e quali di questi danni fossero noti a TikTok. L'inchiesta si incentra, tra le altre cose, sulle tecniche utilizzate da TikTok per aumentare l'engagement dei giovani, incluso l'aumento della durata del tempo trascorso sulla piattaforma, e la frequenza dell'engagement nella piattaforma».

Nel caso di Instagram, l'attenzione è rivolta a come Meta abbia cercato di aumentare la frequenza e la durata dell'uso della piattaforma sui giovani utenti e il danno che ciò abbia causato. Fa seguito a indagini interne da cui era emerso che l'uso di Instagram è correlato a casi di depressione e disturbi alimentari nei giovani.

In entrambi i casi, i procuratori statunitensi stanno valutando se le due aziende tech abbiano violato le leggi per la protezione dei consumatori e messo a rischio i loro utenti.

«Ci preoccupiamo profondamente di creare un'esperienza che aiuti a proteggere e supportare il benessere della nostra comunità e apprezziamo che i procuratori generali dello stato si stiano concentrando sulla sicurezza degli utenti più giovani», ha affermato un portavoce di TikTok, «non vediamo l'ora di fornire informazioni sulle numerose protezioni per la sicurezza e la privacy che abbiamo per proteggere i giovani».

Meta, nel commentare il proprio caso, aveva dichiarato che l'indagine su Instagram parte da incomprensioni su problemi che interessano anche altre piattaforme di social media.

I legislatori di entrambi i partiti statunitensi stanno vagliando le potenziali misure per migliorare la protezione online per i più giovani.

Nel primo discorso sullo Stato dell'Unione di ieri, il presidente statunitense Joe Biden ha aggiunto la propria voce, invitando il Congresso a vietare la raccolta eccessiva di dati su bambini e giovani e a vietare la pubblicità mirata diretta a loro.

L'amministrazione Usa si è detta anche favorevole a introdurre misure per scoraggiare l'uso di tecniche di progettazione di piattaforme che possano contribuire a creare dipendenza e altri problemi, secondo una scheda informativa della Casa Bianca.

Fino a poco tempo fa, molte delle questioni riguardanti TikTok si sono incentrate sulla sicurezza dei dati. I funzionari statunitensi hanno detto più volte di temere che TikTok e app analoghe potessero essere utilizzate per supportare attività militari o di intelligence di altri Paesi, ad esempio la Cina, tracciando le posizioni degli utenti e raccogliendo dati sensibili.

Le società coinvolte hanno negato le accuse e Pechino ha dichiarato che ritiene che gli Stati Uniti stiano politicizzando la questione, esortando le autorità americane a fornire un ambiente commerciale aperto, equo e non discriminatorio per gli operatori del mercato di altri Paesi. (riproduzione riservata)


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