Le autorità di regolamentazione della Cina sono tornate ad autorizzare le licenze di decine di nuovi videogiochi ieri, ponendo fine a una sospensione durata quasi 9 mesi.
Lo stop era entrato in vigore lo scorso luglio come conseguenza della stretta di Pechino sul settore. Ieri, invece, è stato reso noto che la National Press and Public Administration cinese ha approvato 45 nuovi videogiochi di società locali.
Tra i titoli vi erano "Bang Bang Rabbit" di Baidu e "Flash Party" della società quotata a Hong Kong XD. Nella lista non sono presenti invece alcuno dei prodotti di colossi come Tencent, NetEase e Bilibili o di società estere.
La decisione dei regulator cinesi arriva dopo che ad agosto dello scorso anno l'agenzia aveva presentato una serie di nuove regole, tuttora in vigore, volte a limitare l'uso dei videogiochi tra i minori a una sola ora il venerdì, sabato, domenica e durante i giorni festivi.
All'epoca, le autorità avevano riferito che le restrizioni avevano lo scopo di combattere la dipendenza dai videogiochi dei giovani, responsabile, tra le altre cose, di peggiorare la salute fisica e mentale e di distrarli dalle responsabilità scolastiche e familiari. (riproduzione riservata)