La Cina è pronta ad aprire agli investitori stranieri il mercato dei trasporti marittimi interni di merci. Il Consiglio di Stato, l'esecutivo cinese, ha annunciato il lancio di un programma pilota di tre anni nella Zona di libero scambio di Shanghai. Come riporta il settimanale economico-finanziario Caixin, i collegamenti interessati saranno tra il porto di Yangshan e gli scali di Dalian, Tianjin e Qingdao, che a questo punto potranno essere serviti anche da navi battenti bandiere straniere.
Il programma sarà aperto a una serie di investitori qualificati. La Cina non è il primo Paese ad aver mantenuto chiusi i trasporti interni, anche per ragioni di sicurezza nazionale e strategica. Basti pensare alla Corea del Sud, al Giappone e all'Australia, ricordati da Caixin. Anche in ragione di questo fatto non manca chi chiede che l'attuazione del programma pilota si rifaccia al principio di reciprocità, aprendo il mercato soltanto alle aziende di quei Paesi che permetteranno alle imprese cinesi di operare.
Al momento la misura è stata salutata con favore dalla Camera di commercio dell'Unione Europea in Cina, in particolare per gli effetti positivi che potrebbe avere nel ridurre i colli di bottiglia nella catena delle forniture e gli ostacoli degli ultimi mesi. I dettagli sull'attuazione del progetto non sono ancora noti. Secondo quanto riporta lo Shanghai Daily, gli operatori godranno di un buon margine di flessibilità per ottimizzare la propria rete, riducendo i tempi di transito e il consumo di carburante.
Nei primi nove mesi del 2021 lo scalo di Shanghai ha movimentato un traffico container pari a 34,80 milioni di teu, volume che rappresenta un incremento del +9,9% sul corrispondente periodo dello scorso anno e che consente all'hub finanziario cinese i di mantenere salda la propria prima posizione nella classifica dei principali porti container del mondo.
La crescita si è generata essenzialmente nella prima metà dell'anno: nel terzo trimestre, infatti, lo scalo portuale cinese ha movimentato 11,86 milioni di teu, con un lieve aumento del +2,3% sullo stesso periodo del 2020. (riproduzione riservata)