Asse a quattro per garantire scorte di container al mondo del trasporto marittimo. Maersk, Cma Cgm, la taiwanese Evergreen Marin e Msc stanno lavorando con il porto di Shanghai per creare nel porto di acque profonde di Yangshan un nuovo hub per i container vuoti. L'intento è quello di favorire una migliore distribuzione degli stessi, scongiurando la carenza che ha contrassegnato gli ultimi mesi, nei quali i container sono partiti pieni dalla Repubblica popolare ma non sono poi tornati a causa delle minori esportazioni legate alla pandemia.
Il centro servirà quindi come terminale di coordinamento tra le compagnie di navigazione, spiega citato da Yicai il vice general manager del dipartimento Operation and Business dello Shanghai International Port Group. Il progetto prevede anche la costruzione di hub più piccoli.
Intanto il trasporto marittimo di container tra la Cina e l’Europa potrebbe registrare una nuova ondata di ritardi nell'arrivo delle portacontainer negli scali europei per le restrizioni che il governo cinese sta attuando in alcune località a causa della ripresa dei contagi di Covid-19. A lanciare l'allarme è stata la società di analisi Sea-Intelligence, secondo cui le restrizioni starebbero già interessando i porti di Shanghai e Ningbo.
Una conferma viene dalla compagnia danese Maersk, che ha comunicato ai committenti che nelle prossime dieci settimane potrebbero ritardare almeno quattordici partenze dai porti cinesi.
Il volume delle merci e dei container nei porti cinesi ha registrato una forte espansione nella prima metà dell'anno, mentre il Paese si impegna ad aumentare lo spazio di spedizione e la fornitura di container, secondo il ministero dei Trasporti. Nei primi sei mesi, i porti cinesi hanno gestito un volume di 7,64 miliardi di tonnellate di merci, con un aumento del 13,2% su base annua e un aumento del 13,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. (riproduzione riservata)