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Al CIIF di Shanghai l'Italia va al rilancio con 60 campioni di export

Alla 23a Fiera dell'Industria il padiglione Italia, 1300 metri quadrati, ha spiccato su tutti per dimensioni e affluenza, ma i segni di un rallentamento del pianeta Cina sono stati evidenti. L'export di made in Italy verso il Dragone ha ceduto di oltre il 30% nei primi sei mesi


22/09/2023 16:35

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
La Vespa accoglie i visitatori all'ingresso del padiglione Italia al CIIF di Shanghai

Con la visita dell'ambasciatore italiano a Pechino, Massimo Ambrosetti, e (probabile) della ministra del turismo, Daniela Santanchè, in Cina per cercare di smuovere i flussi verso l'Italia ancora lontani dai dati 2019, si chiude domani mattina a Shanghai la 23a Fiera Internazionale dell'Industria della Cina (CIIF), dove il padiglione Italia ha spiccato per affluenza e dimensioni.

Le oltre 60 aziende e associazioni italiane partecipanti, con brand di primo livello da Maserati a Piaggio a Ducati, da Bonfiglioli a Camozzi, da Famm a Marposs, hanno alimentato l'interesse all'area espositiva che, con 1.300 metri quadrati, è stato il padiglione nazionale più grande dell'intera fiera. Organizzato grazie alla Camera di Commercio Italo-Cinese, guidata da Paolo Bazzoni, e all'Agenzia Italiana per il Commercio, diretta a Shanghai a Augusto Di Giacinto.

«Le aziende italiane presenti in questo importante evento rappresentano la diversità e l'eccellenza del settore industriale italiano. Esse mostrano il ruolo che l'Italia può svolgere nella costruzione di un futuro industriale sostenibile per le nuove generazioni e il potenziale per scambi reciprocamente vantaggiosi tra Italia e Cina», ha sottolineato il console Generale d'Italia a Shanghai, Tiziana D'Angelo, all'inaugurazione del padiglione decorato con forme geometriche e quadrati, che non solo richiamano la forma di stelle, fiori e piazze italiane, ma trasmettono anche l'idea di energia e sostenibilità.

«Nonostante l'attuale rallentamento della domanda interna, le nostre aziende continuano a perseguire la loro strategia adottando nuove misure, dimostrando la proattività e l'unità delle nostre imprese italiane in Cina», ha detto Paolo Bazzoni, specificando che le imprese italiane partecipanti all'Expo coprono quasi tutti i settori e le industrie della produzione meccanica e delle applicazioni, come macchinari per l'imballaggio, macchinari tessili, energia termica, elettrica, elettronica, apparecchiature di trasmissione, tecnologia automobilistica, nuove energie, tecnologia per la protezione ambientale e design architettonico. Si concentrano sulla presentazione delle avanzate tecnologie manifatturiere italiane e degli ultimi prodotti.

Buona ma non eccezionale l'affluenza del pubblico all'intera fiera, meno attratto del solito da un'iniziativa generalista in cui la firma dei paesi prevale su quella delle specialità e soprattutto sull'opportunità di fare business per i singoli espositori, perché i grandi clienti preferiscono incontrarli alle fiere specializzate.

Per Di Giacinto il CIIF è stato l'occasione per rimarcare che il 2023 è finalmente l'anno della ripartenza, con il ritorno delle aziende italiane sul mercato cinese e la partecipazione alle fiere più importanti in Cina e che la sua organizzazione «è anche molto coinvolta nell'importante attività di organizzare e inviare in Italia molte delegazioni di uomini d'affari cinesi alle principali mostre ed eventi italiani». Purtroppo, tuttavia, i dati dell'export italiano verso la repubblica popolare indicano una storia diversa, con un calo nei primi 6 mesi di quest'anno del 32%, mentre anche in luglio si è registrato un -15% su base annua. (riproduzione riservata)


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