Notizie contradditorie dal mondo dei motori. Mentre Mitsubishi Motors annuncia al Nikkei di volersi ritirare dalla produzione di auto in Cina, Smart Automobile, joint venture tra Zhejiang Geely Holding Group e Mercedes-Benz per le auto elettriche, rilancia per espandersi dalla Cina, dove attualmente produce, verso il sud est asiatico.
Secondo l'agenzia giapponesi, la società ha avviato i colloqui finali per il ritiro dalla jv con la cinese Guangzhou Automobile Group (GAC). GAC Mitsubishi Motors ha una fabbrica nella provincia di Hunan. L'azienda ha interrotto la produzione a marzo e non riprenderà le operazioni. Lo stabilimento di Hunan è l'unico stabilimento Mitsubishi in Cina.
Le vendite di Mitsubishi in Cina sono state intaccate dalla popolarità dei veicoli elettrici e dell'ascesa dei marchi locali. Anche altre case automobilistiche giapponesi sono in difficoltà e potrebbero rivedere le loro strategie nel paese.
Si prevede che GAC utilizzerà lo stabilimento di Hunan per la produzione di veicoli elettrici e cercherà di mantenere un certo livello di occupazione. GAC possiede una partecipazione del 50% in GAC Mitsubishi, Mitsubishi Motors possiede il 30% e la società commerciale Mitsubishi Corp. detiene il 20%. GAC Mitsubishi rimarrà un'entità aziendale, ma Mitsubishi Motors e Mitsubishi Corp. ritireranno i loro investimenti.
Quanto a Smart è intenzionata a fare del mercato malese il suo trampolino di lancio per l'espansione verso l'Oceania e il Sudest asiatico, secondo Yicai Global, che cita l'amministratore delegato di Smart Automobile Tong Xiangbei.
Attualmente la jv esporta i propri veicoli in Malesia. Per il futuro ha in programma di creare basi produttive al di fuori della Cina e di estendersi al Medio Oriente dopo la penetrazione nel mercato israeliano.
Alle mosse dei produttori fa da cornice l'incipiente guerra commerciale tra Cina e Ue sui veicoli elettrici. L'ultima mossa è dell'Associazione cinese dei costruttori di auto (Caam) che ha esortato l'Unione Europea ad agire con cautela nella sua indagine sui sussidi che la Cina sta concedendo per l'acquisto di veicoli elettrici, per evitare di compromettere lo slancio delle catene industriali di entrambe le parti.
La Caam, secondo Xinhua, l'agenzia statale cinese, ha dichiarato che l'indagine potrebbe minare gli sforzi globali per raggiungere la neutralità ambientale, gettando un'ombra sul settore dei veicoli elettrici. Nella sua indagine, l'Ue intende valutare se imporre dazi sui veicoli elettrici prodotti in Cina, per evitare un'ondata di auto a basso costo nei mercati del blocco. (riproduzione riservata)