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Byd rilancia nella guerra dell'auto, annuncia una piccola elettrica a 10 mila euro

L'anno scorso in Cina le vendite di auto a nuova energia (Nev) sono aumentate del 37% a 8,9 milioni di unità, il 63,5% delle vendite globali di auto. Negli stessi 12 mesi la produzione cinese di veicoli elettrici è aumentata del 38% a 9,5 milioni di pezzi. Anche Xpeng annuncia nuovi investimenti sulle auto a guida autonoma


19/02/2024 18:45

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Una versione economica della BYD

Mentre si stanno facendo i consuntivi sui dati di vendita 2023 di auto elettriche in Cina, i costruttori più aggressivi preparano le mosse per l'anno in corso.

Secondo i dati riportati dalla China Passenger Car Association, in Cina le vendite di auto a nuova energia (Nev) sono aumentate del 37% su base annua a 8,9 milioni di unità, nel 2023. Il dato, scrive l'agenzia cinese Xinhua, copre il 63,5% delle vendite globali di auto. Negli stessi 12 mesi la produzione cinese di veicoli elettrici è aumentata del 38% a 9,5 milioni di pezzi.

In contemporanea alla notizia sulle dimensioni del mercato, BYD, il più grande produttore mondiale di veicoli elettrici, ha lanciato una nuova versione del suo modello ibrido plug-in, il Qin Plus DM-i, a un prezzo inferiore rispetto alle auto a benzina più vendute della stessa fascia come Lavida di Volkswagen e Corolla di Toyota.

La società, sostenuta dalla Berkshire Hathaway di Warren Buffett, ha dichiarato che la nuova variante, Glory Edition, mira ad accelerare la conversione dei clienti dai veicoli alimentati a combustibili fossili ai veicoli elettrici in un contesto di rallentamento dell'economia.

La nuova versione parte da 79.800 yuan (10.356 euro), inferiore di 20.000 yuan o del 20% rispetto all'edizione precedente. L'autonomia con la sola batteria è di 55 chilometri. «Il prezzo farà tremare gli assemblatori di auto a benzina», ha detto BYD in una dichiarazione sul sito di microblogging Weibo. «La Glory Edition diventerà un punto di riferimento per il segmento delle auto di Classe A».

Dal canto suo, He Xiaopeng, amministratore delegato del produttore cinese di veicoli elettrici Xpeng, ha annunciato che la società intende assumere 4.000 dipendenti e investire 3,5 miliardi di yuan (456 milioni di euro) in tecnologie di guida autonoma e intelligenza artificiale. 

L'investimento viene in un momento in cui le previsioni per l'anno rispetto alle vendite di auto elettriche non sono brillanti e alcuni operatori hanno innestato la marcia indietro. Xpeng, sostanzialmente, ha deciso di andare in controtendenza. He ha spiegato che la casa automobilistica intende nuotare "nel mare sanguinoso" del mercato, nella sicurezza che questo approccio "porterà al successo finale".

Le auto elettriche cinesi sono nel mirino di un'indagine dell'Unione europea e gli Usa hanno avvertito Pechino di guardarsi dall'inondare con la sua sovraproduzione in alcuni settori - e quello delle auto elettriche è uno di questi - il mercato internazionale, se non vuole vedere una reazione degli americani e dei loro alleati.

Le esportazioni di auto cinesi hanno raggiunto il record di 4,9 milioni l'anno scorso, rispetto a 1,1 milioni dell'anno precedente. La Cina ha superato il Giappone come maggiore esportatore mondiale di automobili. Di questi, però, solo 1,2 milioni sono stati auto elettriche, il 29% delle quali sono vetture del produttore americano Tesla, uscite dalla fabbrica di Shanghai della compagnia di Elon Musk.

Nel mare sanguinoso del mercato è invece sprofondato Human Horizons, produttore cinese di veicoli elettrici di lusso, che ha annunciato la sospensione della produzione per sei mesi di uno dei suoi marchi - HiPhi - secondo quanto riferisce il South China Morning Post.

Due fonti a conoscenza delle attività del produttore di auto elettriche hanno affermato che la società non è stata in grado di pagare gli stipendi ai propri dipendenti a gennaio. La decisione di smettere di assemblare le sue auto costose, con un prezzo superiore a 80.000 dollari, è arrivata dopo che la casa automobilistica non è riuscita a rilanciare l'attività.

Human Horizons era salita alla ribalta globale la scorsa estate quando ha accettato di creare un'impresa da 5,6 miliardi di dollari con il ministero degli investimenti dell`Arabia Saudita per condurre ricerca, sviluppo, produzione e vendita nel paese del Medio Oriente. Non è chiaro se i problemi dell`azienda nella Cina continentale influenzeranno la sua impresa in Arabia Saudita, che non ha ancora iniziato le attività.

HiPhi, fondata nel 2017, attualmente costruisce e vende tre modelli in Cina. Ding Lei, fondatore e ceodi Human Horizons, ha dichiarato ai media locali nel 2022 che l'azienda ha più di 5.000 dipendenti. Ma, secondo i dati della China Passenger Car Association (CPCA), non figura negli elenchi dei 15 principali produttori cinesi di veicoli elettrici per vendite mensili. (riproduzione riservata)

 



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