Anche in febbraio il mercato dell'auto in Cina ha rallentato vistosamente, per la parte che riguarda le auto tradizionali, ma ha registrato un nuovo record sul segmento elettrico, che tuttavia rappresenta ancora una parte minima del mercato.
Secondo le stime della China Association of Automobile Manufactures, in febbraio il mercato automobilistico avrebbe registrato un output per 1,4098 milioni e vendite per 1,4816 miliardi di yuan, perdendo rispettivamente il 17,37% e il 13,77% su base annua.
Nei primi due mesi del 2019 l'output è stato 3,7765 milioni e di 3,8515 miliardi di yuan di vendite vendite che segnano una discesa del 14,08% e del 14.94% su base annua rispettivamente.
In controtendenza i veicoli elettrici di prossimità, i cosiddetti Nev, con 150 mila unità prodotte e 148 mila vendute, in crescita dell’83,5% e del 98,9% su base annua.
Secondo le autorità, ci vorrà del tempo per vedere i risultati delle nuove politiche decise lo scorso gennaio in favore del mercato automobilistico, anche se le policy preferenziali sul tasso di acquisto, promosse dal governo dal 2015, hanno contribuito a far sì che le vendite scavalcassero la domanda.
Zhou Yi, assistente alla ricerca del Research Department of Industrial Economy, ha precisato che l’attuale depressione del settore è imputabile al confronto con i dati di crescita elevati registrati durante i due anni precedenti, così come all’infiacchimento della domanda a seguito del rallentamento economico; comunque, ha aggiunto che si aspetta una ripresa tanto della produzione quanto della vendita nella seconda metà dell’anno corrente, soprattutto se valutate contro i risultati modesti registrati al momento, e una volta che le nuove policy avranno cominciato a generare effetti.
Zhou ha quindi aggiunto che il settore Nev ha largamente beneficiato tanto delle cifre di partenza piuttosto basse, quanto delle preoccupazioni legate ai sussidi, che hanno portato ad un’esplosione della produzione e del consumo.
Basandosi su questi dati la Volkswagen ha deciso di rafforzare lasua presenza sul mercato cinese varando una nuova joint venture nel settore dei servizi digitali con FAW-Volkswagen, la società holding in cui la casa tedesca è al 40%, ma dove punterebbe a raggiunfere la maggioranza, secondo voci di mercato, sfruttando le nuove normative sull'apertura del mercato automobilistico agli investimenti esteri di maggioranza.
Faw-Vw investiranno circa 121 milioni di euro nella nuova compagnia, la Mobile Online Services Intelligent (MOSI)cge avrà la sede a Chengdu e sarà già operativa da giugno. Anche Bmw sta rafforzando la sua presenza in Cina. Secondo il presidente della casa tedesca, Harald Krueger, l'impianto di Shenyang aumenterà la capacità a 650.000 veicoli all'anno e soprattutto la nuova joint venture con i cinesi di Great Wall costruirà il modello Mini completamente elettriche. IDal 2020 Bmw produrrà la iX3 in Cina da dove la esporterà nel resto del mondo.