«In Cina l'obiettivo è attivare 15 punti vendita nei tre anni. Oggi godiamo soprattutto della presenza di franchising, partiremo da Shenzhen e Wuhan, mentre dal secondo semestre punteremo sugli opening diretti». Lo ha specificato Giorgio Brandazza, ceo di Corneliani, l’azienda mantovana di menswear, che ha recentemente superato la fase di rilancio supportata dal contributo del Mise-Ministero dello sviluppo economico attraverso il fondo Invitalia,
«Il nostro risanamento è completato. Abbiamo chiuso il 2023 a quota 75 milioni di euro di ricavi, crescendo bene, del 20%, anche nella redditività. Siamo perfettamente in linea con il nostro business plan, che ci porterà a toccare la soglia dei 100 milioni nel 2025», ha rivelato Brandazza.
L’espansione rimane al centro della strategia di sviluppo del brand, che conta tra i Paesi più forti l’Europa con in testa Paesi Bassi, Francia, Inghilterra, Spagna e una buona presenza la Russia. «Abbiamo riconquistato quote di mercato soprattutto in Emea, mettendo radici solide sulla rete dei department store. Negli Stati Uniti è stata rifocalizzata l’offerta con una serie di prodotti dedicati per entrare nei multimarca tradizionali», ha proseguito il ceo.
Il manager ha poi sottolineato che l’azienda sta lavorando in tandem con gli istituti tecnici per la formazione dei giovani. Ha infatti recentemente costituito una scuola-atelier interna con stage formativi finalizzati all’assunzione dei ragazzi.
Entrando nel vivo della prossima fall-winter invece, il brand ha allestito una presentazione omaggio al savoir-faire, un percorso speciale nell’artigianalità fatto di sarte impegnate in taglio, cucito e modellistica. «La collezione è fatta di forme morbide e linee scivolate, prende vita in capi casual ma sempre raffinati e sofisticati, tra giacche effetto cocoon e tessuti molto lussuosi. Si spazia dai cashmere, alle lane accoppiate fino ai jersey di cotone», ha concluso Stefano Gaudioso Tramonte, style director e general merchandising manager di Corneliani. (riproduzione riservata)