«Sono felice di essere stato tra i pionieri a raggiungere la Cina, come abbiamo fatto nel 1991. Sono arrivato il 7 gennaio appena hanno aperto i battenti e ho potuto visitare sia Hong Kong che Macao, che sono partite con un buon mood», ha dichiarato a MFF Gildo Zegna, presidente e amministratore delegato del gruppo del lusso Zegna quotato a Wall street.
«Ho parlato con i landlord e con gli investitori e ho visto i clienti finali. Siamo pronti a partire, non appena i clienti saranno in grado di viaggiare e acquistare di nuovo il lusso vedremo grandi cose».
La Cina tornerà motore del lusso?
«C’è un’energia positiva e voglia di riprendere. Leggevo che si prevede un 2,5% di crescita superiore, mentre inizialmente gli analisti avevano previsto un 3%. Sembra che con questa apertura si dovrebbe passare al 5% e questo vuol dire che metterà in moto l’economia mondiale e il lusso».
Come valuta la quotazione a un anno dallo sbarco a Wall street?
«Abbiamo celebrato con gioia un anno dalla nostra quotazione a New York dello scorso dicembre. Questo è stato un anno particolare e molto interessante sotto tutti i punti di vista, dalle sorprese alle cose positive alle cose impreviste, ma direi che ci siamo difesi bene».
Che cosa si aspetta per il 2023?
«Siamo ancora in periodo di blackout. Potremo dire di più il 25 gennaio quando usciremo con la press release dopo il board, ma devo dire che ci siamo difesi e preparati a un anno, il 2023, che deve essere un anno con un’insegna diversa».
Nel 2023 entrerà tra i vostri brand anche Tom Ford…
«La licenza/accordo con Tom Ford sarà una nuova esperienza per il futuro dell’azienda, ma non posso dire nulla in quanto il closing non è ancora avvenuto e sarà intorno al mese di aprile. Quella è nuova sfida».
Con Thom Browne avete vinto la causa contro Adidas…
«Questa vittoria al processo di New York di Thom Browne sul famoso discorso delle stripes di Adidas è stata ottenuta grazie alla preparazione e caparbietà di Thom e di Rodrigo (Bazan, ceo del brand, ndr). Questa è una bella notizia anche per la moda, perché la moda è qualcosa di molto ampio in cui è difficile fare distinzioni rigide e nette, in più si tratta di segmentazioni diverse e di consumatori anche diversi. Questa vittoria è stata molto intelligente e ne siamo usciti vincitori».
Da azienda di famiglia diventate una multinazionale?
«Queste sono alcune delle attività di un’azienda che rimane e crede nella forza del Made in Italy e nella filiera». (riproduzione riservata)